Nuovi studi scientifici attestano l’incidenza del fumo sull’insorgenza dei tumori. La rivista Chemical Research Toxicology ha pubblicato uno studio sui danni provocati dal tabacco sul Dna di una persona. I risultati sono preoccupanti. La ricerca dimostrerebbe come poche boccate da un’unica sigaretta possano causare danni genetici bastevoli a essere responsabili, a distanza di anni, di provocare danni di natura tumorale. Secondo gli studiosi che hanno condotto la ricerca, l’effetto è così veloce «da essere equivalente all’iniettare una sostanza direttamente nel sangue».
Lo studio, finanziato dal National Cancer Institute americano, ha monitorato nei soggetti nei quali è stata svolta la ricerca gli idrocarburi policiclici aromatici (ipa) – agenti dannosi presenti nel tabacco, come anche negli impianti che utilizzano il carbone come combustibile e nelle parti degli alimenti bruciate sui barbecue – una delle centinaia di sostanze, che compongono le sigarette.
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I dodici soggetti che si sono sottoposti come cavie alla ricerca hanno inalato il fumo di alcune sigarette, modificate in modo da rendere tracciabile nel sangue gli idrocarburi sui quali gli studiosi si sono concentrati. E hanno scoperto, non senza sorpresa, che la sostanza generava nel sangue diolo epossido, sostanza conosciuta per essere tra le responsabili del sorgere di tumori, nell’arco di soli quindici/trenta minuti.
«Questi risultati sono un monito molto severo a chi sta pensando di iniziare a fumare», è il monito con cui si conclude l’articolo.