Tagli alle pensioni e delusione per le misure sul Ssn: sciopero dei medici il prossimo 5 dicembre 2023, ecco l'annuncio dei sindacati
Sciopero dei medici in programma il prossimo 5 dicembre 2023: la conferma è arrivata direttamente da
ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED per protestare contro la manovra economica per il 2024.
“Le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato – dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed –
non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova né di soddisfare le richieste della categoria che rappresentiamo”. ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED si sarebbero aspettati un intervento in manovrasull’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi di tutti i dirigenti e frenare dunque la fuga dei professionisti verso l’estero e il privato:
“E invece si è deciso di aumentare le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa, misura che è destinata a non produrre risultati concreti”.
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Il 5 dicembre 2023 lo sciopero dei medici
ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED hanno inoltre posto l’accento sull’aspettativa nei confronti di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti, mentre i 2,3 miliardi messi sul tavolo sono per l’intero comparto sanità. Tradotto, briciole per tutti. Nessun cambio di rotta in manovra, per questo è stato indetto lo sciopero dei medici: “Siamo stati bersagliati dal taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno, una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento, e non alla sua completa eliminazione”. Ma non è tutto, hanno aggiunto i leader sindacali: “Infine, come se non bastasse, non abbiamo più notizie dei lavori della Commissione del Ministro Nordio sulla depenalizzazione dell’atto medico. Per noi questo è un aspetto fondamentale che rivendichiamo con forza perché abbiamo bisogno di restituire maggiore serenità ai medici e ridurre il ricorso alla medicina difensiva”.
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