Nessun confronto né trasparenza tra Comitato tecnico scientifico (Cts) e Istituto superiore di sanità (Iss) sull’allentamento delle chiusure. È uno dei tanti aspetti emersi dall’inchiesta di Bergamo sulla gestione del Covid. Bisogna fare un passo indietro fino al 31 marzo 2020, quando ci fu una riunione presso il Dipartimento della Protezione civile. Nel verbale di quella seduta si legge che il Cts aveva constatato che le restrizioni stavano iniziando a dare i risultati attesi, rimarcando l’importanza e la validità del distanziamento sociale. Ma gli esperti riconoscevano la necessità “di consentire a tutti i soggetti in età evolutiva (0-18 anni, minorenni) di poter svolgere attività motorie e ludiche all’aria aperta, ma sempre accompagnati da un familiare, nel rispetto del distanziamento sociale, con un rapporto adulto/minore di 1:1, a meno che non si tratti di fratelli o minori conviventi”.
Ne scaturì una circolare del Viminale ai prefetti per precisare che solo un genitore poteva camminare con i figli minori, purché nei pressi dell’abitazione. Quella parziale apertura non suscitò entusiasmo, come si evince dalle chat tra Agostino Miozzo e il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. Infatti, quest’ultimo quella sera scriveva: “Scusa l’ora ma durante una diretta al tg 5 mi sono trovato la circolare del min interni su liberalizzazione del movimento x bambini. C’è stato parere Cts? Io a un certo punto mi sono staccato per la conferenza stampa”. La risposta di Miozzo è stata affermativa: “Sì l’abbiam valutata (sic) positivamente”. Il fatto che fosse stata inserita irritò Brusaferro.
QUELLA PRESENTAZIONE NEGATA A BRUSAFERRO…
“Agostino dobbiamo parlarci: credo non possiamo dare pareri lì per lì. Soprattutto così delicati. Purtroppo non c’ero. Ma avevo la conferenza stampa”, la replica di Silvio Brusaferro ad Agostino Miozzo. Dunque, i pareri del Comitato tecnico scientifico venivano dati a caso? A tal proposito, l’allora coordinatore del Cts ammetteva, come ricostruito da La Verità: “Forse vale la pena di fermarsi un momento e parlare. Oggi è successo di tutto in Cts e stiamo entrando in una fase delicatissima dell’emergenza dove i nostri pareri possono essere strumentalizzati in un modo o nell’altro”. Una proposta condivisa da Brusaferro, che si diceva molto preoccupato. Ma un’altra chat merita menzione, quella del 6 aprile, quando il capo dell’Iss chiese una presentazione, forse le slide usate durante il vertice tra gli esperti. Miozzo in quell’occasione gli rispose negativamente: “È riservata purtroppo! Dobbiamo decidere se ‘desecretare’ questa presentazione a puro uso interno di studio con impegno di non diffusione. Chiedilo e io risponderei così”. Pertanto, i documenti in base ai quali il Cts valutava se allentare o meno le restrizioni erano segreti e inaccessibili agli stessi tecnici.