Il governo estende la tutela assicurativa a scuola fino al 2034, la copertura dei rischi comprende anche viaggi e ed attività extrascolastiche per studenti
La tutela assicurativa a scuola diventa strutturale già dal 2025/2026 e fino almeno al 2034; con un emendamento al Decreto-Legge 90/2025, la Commissione Cultura al Senato, su proposta dei ministri Calderone e Valditara, ha deciso di confermare ed estendere la misura che era partita in via sperimentale per due anni, per garantire una copertura completa a docenti, studenti e personale non solo degli istituti pubblici ma anche di quelli privati, paritari, delle università e dei centri di formazione professionale e per adulti per un totale di circa 10 milioni di beneficiari.
L’impegno economico messo in campo dal governo per questo provvedimento sarà progressivo e consiste in 5 milioni di euro per l’anno corrente, 10,14 milioni per il prossimo anno 10,34 nel 2027 per poi arrivare a 13.03 totali per le annualità successive al 2034. L’assicurazione coprirà i rischi da infortunio all’interno delle strutture, ma anche quelli in itinere e durante le gite scolastiche per tutte le categorie di lavoratori, compresi i ricercatori e i collaboratori esterni.

Tutela assicurativa a scuola, cosa copre e come funziona per studenti, docenti e personale
L’estensione della tutela assicurativa a scuola, come prevede l’emendamento al decreto che era stato già annunciato nell’ambito delle riforme da Valditara, coprirà una serie di infortuni e lesioni per tutte le categorie impegnate nella didattica dentro e fuori dall’istituto, durante il tragitto casa lavoro e per gli studenti, dalla scuola di infanzia all’università, non solo in classe e durante l’orario di lezione ma anche per le attività extra scolastiche, sportive e quelle previste nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, percorso per il quale è coperto anche il tragitto in itinere.
La tutela include anche un’eventuale indennità per le malattie professionali, quando si possa accertare che sono state causate dalle attività scolastiche e per le lesioni provocate da cadute o urti contro infissi ed arredi. Per quanto riguarda il pagamento della quota assicurativa, le legge stabilisce che le scuole statali non saranno più soggette al versamento, che invece resta obbligatorio per gli istituti privati e per quelli paritari, comprese le università.
