Saltata la sentenza prevista oggi per Ciro Grillo e gli amici accusati di violenza sessuale: tragico lutto per il giudice presidente. Ecco quando slitta
GRAVE LUTTO PER IL GIUDICE, SALTA LA SENTENZA SUL PROCESSO CIRO GRILLO
Dopo anni di processo, oggi era attesa la sentenza per Ciro Grillo e i tre amici accusati di violenza sessuale di gruppo dal 2019, ovvero Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesca Corsiglia: invece tutto salta praticamente all’ultimo istante in quanto un gravissimo lutto ha colpito il giudice presidente del collegio del Tribunale di Tempio Pausania, il magistrato Marco Contu. Come riporta il “Corriere della Sera”, all’inizio dell’udienza stamane la giudice a latere Pinna ha annunciato la morte del figlio di Contu, sospendendo l’intero processo seduta stante.
Davanti allo sconcerto generale, proprio mentre si attendeva l’inizio dell’udienza finale che avrebbe portato alla sentenza di primo grado, il processo a Ciro Grillo e i tre amici genovesi di fatto slitta (e non è la prima volta, ndr): 9 gli anni di condanna richiesti ieri dalla Procura ai danni del figlio del fondatore M5s Beppe Grillo, così come per Capitta, Corsiglia e Lauria. In aula presente una delle due studentesse che hanno denunciato la violenza sessuale subita nella casa di vacanza della famiglia Grillo in Costa Smeralda ormai 6 anni fa, diesa dall’avvocatessa parlamentare Giulia Bongiorno.

“BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE”: SPUNTA LA DATA DEL 22 SETTEMBRE PER RECUPERARE LA SENTENZA
«Occorre trovare quanto prima una soluzione», hanno spiegato gli altri giudici del collegio giudicante Ciro Grillo e i tre amici, e in effetti col passare della mattinata è stata già trovata una data possibile: la sentenza del processo Ciro Grillo, con annesse repliche mancanti e camera di consiglio si terrà il prossimo 22 settembre 2025.

Come riporta l’ANSA, in realtà il presidente Contu – colpito tragicamente dalla morte del figlio – si era comunque reso disponibile ad recuperare la sentenza domani, così come la stessa presidente facente funzione del tribunale, Caterina Internlandi. Gli avvocati però pare si sarebbero rifiutati di parlare già domani in aula davanti ad un padre appena colpito da un lutto così drammatico: «è impensabile e inaccettabile che lui senta già domani l’udienza, esprimiamo la nostra vicinanza al giudice» hanno spiegato i legali di entrambe le parti.
3 anni di inchiesta, dopo 6 anni dai fatti, con polemiche, testimonianze e immagini reperite in secondo momento, il processo a Ciro Grillo e i tre amici si sarebbe dovuto chiudere oggi con la sentenza di primo grado, davanti alla richiesta pesantissima dell’accusa che chiedeva giusto ieri 9 anni di condanna a tutti gli imputati per il presunto stupro di gruppo. «Non è una ninfomane, non è una disagiata, non è una maga Circe che ammalia i suoi uomini e li trasforma», ha detto ieri l’avvocato Bongiorno facendo riferimento alla propria assistita, nome di fantasia Silvia.
