Sergio Cofferati a tutto tondo ai microfoni di Un giorno da pecora. L’ex europarlamentare del Pd ha esordito parlando della nomina di Gualtieri a sindaco di Roma: «Gli ho fatto gli auguri ma non ci siamo sentiti, credo abbia molte cose da fare. Siamo rimasti insieme dieci anni a Bruxelles, è una persona determinata, un’ottima scelta per Roma».
Esame di avvocato, c’è bando per sessione 2024-25/ Modalità confermate: prova scritta e orale in tre fasi
Tornando al suo periodo da primo cittadino di Bologna, Sergio Cofferati ha ricordato: «La sera delle elezioni ci fu una bella manifestazioni, il mio fu un insediamento nella norma». Poi sulla scelta di preferire la famiglia alla carriera politica a Bologna: «Il bimbo era piccolo, l’idea di farlo viaggiare da Genova verso Bologna non era giusta, anche perché qualche volta era stato male in macchina. Era giusto fare così».
Roma, Valditara su professore accusato di razzismo "Ex Pd e antifascista"/ Ascani: "Uscita da militante Lega"
Sergio Cofferati: “Non posso più fare il pugno chiuso per l’artrite”
Nel corso dell’intervista a Rai Radio 1, Sergio Cofferati si è soffermato sull’ipotesi di un nuovo Ulivo nella sinistra: «L’idea mi pare buona: mettere insieme quelli che hanno opinioni convergenti mi pare una cosa giusta. È giusto provarci. Anche Renzi? Renzi guarda al centro, non ho capito quale sia la sua reale intenzione. Non vorrei che sentendo la parola “sinistra” si irritasse». L’ex segretario della Cgil è poi tornato sulla sua “fede” comunista: «Se faccio ancora il pugno chiuso perché sono comunista? Sono ancora comunista col sentimento, nel cuore, il pugno chiuso con la mano purtroppo non riesco più a farla perché ho l’artrite. L’età lascia qualche traccia a livello fisico…».