Secondo il commissario UE per le migrazioni Magnus Brunner si devono intensificare i colloqui con la Libia di Haftar per ridurre l'influenza russa
Secondo il commissario europeo per le migrazioni Magnus Brunner – recentemente sentito dal quotidiano Politico – l’UE dovrebbe intensificare i suoi colloqui formali con la Libia orientale controllata dal feldmaresciallo Khalifa Haftar per trovare una possibile soluzione diplomatica alla crisi di migranti che sta interessando il territorio europeo: secondo le stime ufficiali, infatti, proprio dal territorio libico proverrebbero circa il 39% del migranti che giungono in Europa, in larghissima parte partiti proprio dalle coste orientali.
L’intervista rilasciata da Brunner, però, prima di arrivare al suo parare sulla crisi migratoria che sta interessando l’Europa è stata brevemente dedicata anche al recente caso diplomatico che è sorto attorno all’espulsione del cosiddetto Team Europe dal territorio libico governato da Haftar: un caso che ha coinvolto anche il nostrano ministro Piantedosi e che secondo delle fonti citate da Politico sarebbe legato al rifiuto dei diplomatici europei di scattare la consueta foto di rito con i funzionari della Libia orientale.
Confermando – almeno, in un certo senso – questa versione, il commissario per le migrazioni ha spiegato al quotidiano che arrivati a Bengasi nessuno di loro aveva effettivamente idea di “chi fossero le persone sedute davanti a noi”; mentre – esattamente come ha fatto anche Piantedosi – ha negato le voci che vorrebbero una frattura tra Libia ed Europa, dicendosi in qualsiasi momento pronto a intraprendere un nuovo viaggio diplomatico sul territorio governato dal feldmaresciallo.
Il commissario Brunner: “L’UE deve ridurre l’influenza della Russia sulla Libia di Haftar”
Al di là dell’inghippo diplomatico dei giorni scorsi, secondo Brunner il tema più importante rispetto al governo orientale libico è quello della crescente “influenza della Russia”, con il concreto “pericolo che (..) usi i migranti e la questione migratoria nel suo complesso come arma contro l’Europa”: si tratta, infatti, di una strumentalizzazione che il commissario ricorda essere “già in atto”, con un chiaro riferimento alla Polonia e alla Lituania che da tempo si trovano al centro di fortissime pressioni migratorie guidate da Mosca e Minsk.
Proseguendo nella sua intervista a Politico, il commissario ha esortato – proprio al fine di contrastare quell’evidente influenza russa su Haftar, tanto che quest’ultimo era presenta anche agli eventi per il Giorno della Vittoria organizzati da Putin lo scorso maggio – Bruxelles ad avanzate tutte le possibili “opzioni in materia di diplomazia migratoria“: l’idea sarebbe quella di replicare i sussidi concessi al governo internazionalmente riconosciuto della Libia occidentale; oppure anche i meccanismi semplificati per il rilascio dei visti.