Lasciare parte del Reddito di cittadinanza (si parla del 50%) a chi accetta un lavoro stagionale: questa è l’ipotesi a cui non chiude affatto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, nell’ambito di un’intervista concessa al quotidiano “Il Mattino” e pubblicata giovedì 9 giugno 2022. La carenza di stagionali sta rallentando la ripartenza del turismo in Italia ed è “talmente accentuata che, pur di averla, sono pronto a valutare ogni ipotesi – ha spiegato il membro dell’esecutivo Draghi –. Abbiamo una evidente distorsione del mercato del lavoro, in parte prodotta dal Reddito di cittadinanza, ma anche altri strumenti come la Naspi incidono. Registriamo il 9% di disoccupazione, eppure le aziende non riescono a trovare 1,3 milioni di operatori. Di questi, circa 300mila nel settore del turismo”.
Secondo il pensiero espresso da Garavaglia, “non importa il giudizio di valore sul Reddito di cittadinanza, il pragmatismo ci impone di fare scelte necessarie per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Proviamo a trovare soluzioni concrete a problemi reali”.
MASSIMO GARAVAGLIA SUI BALNEARI: “NEL 2023 PARTIRANNO LE GARE, MA LE AZIENDE FAMILIARI AVRANNO UN TRATTAMENTO PARTICOLARE”
Sempre su “Il Mattino”, il ministro Garavaglia ha sottolineato che, quando si dice che per favorire la concorrenza e far contenta l’Europa rischiamo di mettere in ginocchio un settore importante come quello dei balneari, si cade in un luogo comune: “Non ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede il Consiglio di Stato. Se non fossimo intervenuti con l’emendamento condiviso con il Parlamento, ci saremmo trovati questa estate in una situazione in cui qualche giudice poteva pignorare o sequestrare questo o quello stabilimento. La sentenza del Consiglio di Stato impone l’evidenza pubblica per le concessioni balneari a partire dal 31 dicembre 2023”.
Adesso, dunque, cosa accadrà ai balneari? Nel 2023 partiranno le gare, ma “attenzione: le aziende familiari, che mi risulta siano il 75%, avranno un trattamento particolare, com’è giusto che sia, e quei pochi che perderanno la concessione verranno adeguatamente indennizzati con criteri che saranno definiti con provvedimenti che il governo varerà entro fine anno – ha spiegato Garavaglia –. Essi terranno conto dell’avviamento per la parte immateriale e degli investimenti fatti. Nonché della consistenza del valore per la parte materiale”.