Silvana Damato, le ultime notizie sul caso a Dentro la notizia: dal giallo del telefonino alle rivelazioni dell'amico speciale Alessandro
SILVANA DAMATO, ANALISI SUL TELEFONINO
Nel giallo sulla morte di Silvana Damato si inserisce anche quello del telefonino, perché la donna lo aveva ancora con sé quando è stata trovata morta nella vasca da bagno. Quel dispositivo ora potrebbe svelare retroscena, chiarire dubbi o contribuire alle indagini sul caso della 69enne di Bruzzano (Milano).
Il telefonino è stato posto sotto sequestro dagli investigatori e dall’analisi di tabulati e chat si spera di poter sbloccare una pista. Nel frattempo, si scava fra i contatti della rubrica, a cominciare dalle sue vecchie frequentazioni. Sotto la lente della procura di Milano è finita anche l’app di karaoke installata sul cellulare della donna con cui lei si divertiva, spesso duettando con persone conosciute online.
L’ex tabaccaia potrebbe essere essere entrata in contatto con qualcuno di sospetto, magari sotto falso nome. Al vaglio degli inquirenti anche i messaggi e le note vocali che la donna inviava ai suoi amici alla ricerca di dettagli utili a stringere il cerchio. In attesa di risposte anche Alessandro, un amico speciale di Silvana Damato, che ha parlato a Dentro la notizia, su Canale 5.
LE RIVELAZIONI DELL’AMICO SPECIALE
Alessandro e Silvana Damato si stavano frequentando da circa due anni. “Silvana era simpatica, sempre allegra“, racconta l’uomo, che conferma che avevano un rapporto importante e non era un semplice amico. Per quanto riguarda il possibile movente dell’omicidio sarebbe il denaro: “Ultimamente aveva venduto un appartamento che le aveva dato il padre. Ha preso 155 mila euro“.
Inoltre, ritiene possibile che abbia prestato del denaro. “Se ho in mente a chi può aver dato questi soldi? No, non precisamente. Mi hanno indicato una persona che lei ha frequentato ultimamente e Silvana aiutava questo qua. Forse avrà detto basta ed è successo questo… Così si dice lì al parco“, ha raccontato l’amico speciale di Silvana Damato.
Ma altrettanto rilevante è la circostanza raccontata sui rapporti tra la donna e un vicino di casa: “Voleva darle uno schiaffo e io l’ho bloccato. Non lo so come nasce. Dispetti… Gli ho bloccato la mano. Magari non c’era comprensione tra di loro. Siccome questo era inca**ato, voleva dare uno schiaffo“.