Dal 21 novembre i siti porno saranno bloccati: l'AgCom ha introdotto la verifica della maggiore età, assicurando che non verrà chiesto lo SPID
A partire dall’ormai imminente novembre, numerosi – precisamente 48, ma ci torneremo – siti porno saranno bloccati agli utenti italiani, chiedendo loro la verifica della maggiore età prima di poter sbloccare i contenuti: a disporlo è stata l’AgCom facendo fede sia al Decreto Caivano che al Digital Service Act voluto dall’Unione Europea, appellandosi alla necessità di tutelare i minorenni dall’accesso ai siti porno che potrebbero compromettere la loro psiche sessuale.
Prima di arrivare all’effettiva delibera AgCom e – soprattutto – alle modalità con cui si verificherà l’età dell’utente (anticipando già che non sarà necessario lo SPID o la CIE, come si è detto in queste ore), è bene dire innanzitutto che i siti porno coinvolto sono addirittura 48: si tratta – di fatto – di portali più visitati in Italia e nel mondo, tra PornHub, YouPorn e RedTube; ma ci sono anche parecchi siti per le cam live tra sconosciuti (tra i quali Chaturbate), il famosissimo OnlyFans e alcuni siti di giochi per adulti (come GiochiPremium).
Come funzionerà la verifica dell’età sui siti porno: l’AgCom assicura che non verrà chiesto lo SPID
Il blocco dell’AgCom scatterà – salvo probabili imprevisti – il prossimo 21 novembre e quello che effettivamente succederà sui siti porno da quel momento è ancora parzialmente incerto: sappiamo, per esempio, che al posto del – facilmente aggirabile anche da un bambino – banner che chiede semplicemente di cliccare su “sono maggiorenne”, l’utente troverà una schermata che chiederà la verifica della maggiore età; ma non quella dell’identità personale.
Il nuovo banner dei siti porno – spiega il commissario AgCom Massimilano Capitanio a FanPage – indirizzerà poi su un altro sito (in futuro anche un’app per cellulare) sul quale l’utente dovrà verificare la sua età per ottenere un token da utilizzare sul sito che gli interessa: il vantaggio è che in nessun caso l’utente dovrà inserire il suo SPID o la CIE nei siti porno, con il portale esterno che serve a garantire l’anonimato fornendo un codice univoco anonimo.
Restano, comunque, alcune criticità al sistema di verifica dell’età per accedere ai siti porno perché oltre alla possibilità di aggirare il sistema – che comunque andranno verificate e limitate non appena il sistema sarà interamente implementato -; restano i dubbi sul fatto che il blocco possa diventare una sorta di incentivo per i minori a rivolgersi a piattaforme esterne alle 48 bloccate, potenzialmente più pericolose e meno controllate.