Smart working e congedo parentale: sono queste le due soluzioni del Governo per i genitori con figli costretti a casa perché positivi al coronavirus o in quarantena per la positività di un altro studente o insegnante. Lo ha assicurato il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di oggi col ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. «I genitori con figli costretti a casa “avranno la possibilità di usufruire dello smart working o del congedo parentale. Lo abbiamo previsto nell’ultimo decreto». Il presidente del Consiglio ha fatto riferimento al decreto-legge n. 111 firmato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nel testo del decreto si legge che uno dei due genitori di studenti minori di 14 anni si può astenere dal lavoro solo se la prestazione lavorativa non può essere svolta in modalità agile, quindi in smart working. Per i periodi di astensione dal lavoro “è riconosciuta, in luogo della retribuzione e ai sensi del comma 6, un’indennità pari al 50 per cento della retribuzione stessa”, calcolata secondo quanto previsto dall’articolo 23 del testo unico delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità.
SMART WORKING E CONGEDO PARENTALE PER I GENITORI
Le facilitazioni per le famiglie valgono solo per un genitore per volta e sono valide fino al 31 dicembre 2020. Per questi benefici il Governo ha riconosciuto un limite di spesa di 50 milioni di euro per quest’anno. Sarà l’Inps a dover provvedere al monitoraggio di tale limite di spesa. Se dal predetto monitoraggio dovesse emergere che è stato raggiunto il limite di spesa anche in via prospettica, allora l’Inps non potrà prendere in considerazione ulteriori domande. Per quanto riguarda invece la sostituzione del personale scolastico che usufruire degli stessi benefici del decreto legge, sono stati stanziati fondi per 1,5 milioni di euro per quest’anno. Il decreto stabilisce anche che “le Amministrazioni pubbliche provvedono alle attività di cui al presente articolo con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”, conclude il decreto.