Aumentano in Europa i tentativi per vietare l'uso dei social ai minori: presto potrebbe arrivare un'app per verificare l'età prima dell'accesso

Sembra che si stiano intensificando le proposte e le idee per arrivare a un futuro in cui in Europa i social saranno vietati ai minori o – quanto meno – fortemente limitati per evitare quelle situazioni potenzialmente scomode a cui un bambino o un ragazzino potrebbe andare incontro non avendo i necessari strumenti per capire se la persona che ha davanti (o anche solo il contenuto) possa essere una potenziale minaccia o – addirittura – un predatore.



Una vera e propria missione – quella di tutelare i minori sul web – che è stata intrapresa dalla Danimarca che detiene attualmente il turno di presidenza nel Consiglio europeo, facendo prevalere quei principi contenuti nel Digital Services Act completamente ignorati dalle grandi piattaforme: tra questi, per esempio, ci sono divieti ai meccanismi che creano dipendenza come le famose spunte blu di WhatsApp; oppure anche divieti ad acquisire screenshot dei contenuti condivisi.



A permettere ai social di ignorare il Digital Services Act, però, sono soprattutto alcuni espedienti contenuti nello stesso, come il fatto che i limiti d’età per le iscrizioni siano solamente raccomandati e non obbligatori, come – invece – avviene per esempio sui siti pornografici o su quelli che permettono di giocare d’azzardo: d’altronde è stata la stessa Commissione – attraverso un portavoce citato da ENR – a chiarire che non ha intenzione di vietare l’uso delle piattaforme ai minori ed è in questo contesto che si stanno moltiplicando le iniziative nazionali.



Le iniziative nazionali per il divieto di uso dei social per i minori: l’app europea e l’esempio della Romania

Uno strumento particolarmente utile che dovrebbe entrare in funzione a breve in via sperimentale in Danimarca, Francia, Spagna, Grecia e Italia prevede l’uso di applicazione – possiamo immaginare, sul modello dello SPID – che consentirà la verifica dell’età per chiunque provi ad accedere ai social: le sfide per la sua completa adozione, però, sono ancora parecchie partendo dall’ovvio problema della privacy e dagli eventuali disguidi tecnici che potrebbero intervenire e limitare la libertà degli adulti che hanno il completo diritto a usare le piattaforme.

WhatsApp (Foto da Pixabay)

Più articolata, invece, è la proposta alo studio della Romania che intende colpire soprattutto le piattaforme e i social che hanno più di 45 milioni di utenti (quelle definite “Very Large Online Platforms”): l’idea sarebbe quella di obbligare a introdurre sistemi rigorosi di verifica dell’età, unitamente a una sorta di parental contol che rediga un report accurato delle attività effettuate dal minore ai suoi genitori o tutori e a veri e propri divieti di monetizzazione sui contenuti che hanno per protagonisti ragazzini e ragazzine.