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Home » Politica » Sondaggi politici » Sondaggi Germania 2025/ CDU perde 2% dopo l’accordo con SPD: AfD 21% e Linke 10% accusano l’asse Merz-Scholz

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Sondaggi Germania 2025/ CDU perde 2% dopo l’accordo con SPD: AfD 21% e Linke 10% accusano l’asse Merz-Scholz

Niccolò Magnani
Pubblicato 9 Marzo 2025
Merz con Klingbeil

Friedrich Merz con il presidente SPD Lars Klingbeil dopo accordo di Governo CDU-SPD in Germania (ANSA-EPA 2025)

Cosa dicono i sondaggi politica in Germania dopo l'accordo di Governo CDU-CSU-SPD: Merz cede il 2%, AfD e sinistra non crescono. Gli scenari e il debito

MERZ CEDE IL 2% IN UNA SETTIMANA NEI SONDAGGI IN GERMANIA: L’EFFETTO “GROSSE KOALITION” NON SFONDA

Per i più avvezzi ai sondaggi politici italiani, vedere una crescita o calo dei partiti – da una settimana con l’altra – d 1 o più punti percentuali è tanto anomalo quanto sintomatico di un grosso sconvolgimento politico in atto: quanto avviene in Germania sia da prima delle Elezioni che ora con i risultati delle Federali lontani solo due settimane, è invece qualcosa che smuove davvero l’elettorato. Gli ultimi sondaggi INSA sui principali periti tedeschi – raccolti tra il 3 e il 7 marzo 2025 – vedono un’inversione di tendenza importante rispetto agli stessi dati della scorsa settimana: la CDU perde 2% netti, l’AfD non ne approfitta, così come il resto della sinistra tedesca rimane divisa e frammentata.


Asset russi congelati, pressing Germania ma Belgio: "Rischiamo perdite miliardarie"/ Lega: "Vanno restituiti"


A colpire però è appunto il consenso in calo importante per il partito vincitore delle Elezioni e che ora, con la SPD, governerà la Germania per i prossimi 5 anni dopo l’accordo politico raggiunto nel weekend tra Merz e Scholz: la Grosse Koalition rinasce nelle trattative diplomatiche di questa ultima settimana, ma non convince affatto l’elettorato che di fatto al 50% (tra il 30% di CDU e il 20% e oltre di AfD) ha bocciato sonoramente la sinistra tedesca alle urne. L’Unione dei Cristiano Democratici, assieme alla alleata bavarese della CSU, non vanno oltre il 28%, perdendo consenso e fiducia nel giro di appena 7 giorni, il tutto mentre a porte chiuse si trovava la quadra sul programma da condividere con la socialdemocrazia, tra stretta ai migranti, fondi bilancio sulla difesa e riforma fiscale.


IL NO DELLA BCE AL PRESTITO ALL'UCRAINA/ Una scelta che va oltre la difesa dell'euro


A completare i sondaggi in Germania di inizio marzo 2025 troviamo poi l’Alternative fur Deutschland in calo anch’essa al 21% dopo la messa in pratica del “cordone sanitario” nei confronti di Weidel & Co. dopo i risultati delle Elezioni: al terzo posto resiste la SPD di Scholz e del protagonista delle trattative con Merz, il presidente Lars Klingbeil, al 16% mentre i Verdi in caduta all’11% mantengono di pochissimo dietro la Linke al 10%. Chiudono i sondaggi tedeschi di INSA il BSW di Wagenknecht e il 4% dei liberali di Lindner.

LE ACCUSE DI SINISTRA E DESTRA AI TENTATIVI DI MODIFICA (DI CDU E SPD) DELLA COALIZIONE A PARLAMENTO QUASI CHIUSO

Se sull’accordo di Governo la tempistica da record di appena due settimane tra i risultati delle Federali 2025 e l’annuncio di CDU-CSU e SPD dei contenuti del contratto per una nuova “Grosse Koalition”, ha di fatto confermato la forte leadership del nuovo cancelliere Merz, di contro le problematiche che da sinistra e destra giungono contro il prossimo Governo di “larghe intese” non sono minime. Pomo della discordia è la volontà di modificare la Costituzione per allentare il freno al debito: il “bazooka” da oltre mille miliardi da lanciare si investimenti, difesa ed rilancio economia necessita dei due terzi del Bundestag per passare.


MERZ vs VON DER LEYEN SULL’AUTO ELETTRICA/ Il suicidio annunciato che dà ragione all'Italia


Tenuto conto che la prossima Legislatura vedrà CDU e SPD con maggioranza sicura ma non amplissima (328 seggi sui 630 totali), la volontà di Merz e Scholz è di concludere tutto in queste ultime battute del Parlamento tedesco prima del giuramento per il nuovo Governo: per farlo servono ad esempio i voti di Verdi o dei Liberali per far passare il provvedimento atteso da tempo in Germania, ovvero il “pensionamento” dell’austerità di Merkeliana memoria per aprire il Paese ad un futuro di riarmo e rilancio dell’economia nazionale.

Il punto è che gli accordi tra i partiti potrebbero non essere affatto semplici per il voto previsto nelle prossime due settimane al Bundestag: il FDP di Lindner – ancora con sondaggi “flop” e dopo lo sbarramento per il nuovo Parlamento – potrebbe non avere le motivazioni e le “ricompense” politiche adatte, i Verdi invece voterebbero il “bazooka” in Costituzione ma solo se avranno garanzie sui temi green nel prossimo Governo Merz (e per ora avrebbero declinato la proposta).

In tutto questo, i numeri sulle spese militari e il debito in aumento in aula mancano, anche perché sia l’AfD che la Linke denunciano il tentativo politico spericolato dei due storici partiti tedeschi: «quale razza di democrazia è quella che intendono Merz e Scholz?», denuncia Jan van Aken, co-presidente del partito della sinistra in Germania, facendo riferimento alla convocazione d’urgenza della legislatura uscente per approvare il voto costituzionale.

Tags: Friedrich MerzOlaf Scholz

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