Sondaggi politici di Antonio Noto tra Italia e risultati Germania: Centrodestra di Meloni batte ancora il "campo larghissimo". Caos SPD e boom AfD: scenari
CENTRODESTRA VINCE ANCORA SUL “CAMPO LARGO”: I SONDAGGI POLITICI CON LO CALO PD E LA STABILITÀ DELLA LEGA
In linea di massima, se oggi si votasse in Italia con un Centrosinistra che riuscisse a tenere assieme Schlein, Conte, Calenda, Renzi, Fratoianni, Bonelli e Magi verrebbe sì sconfitto dal Centrodestra del Governo Meloni ma con una distanza minutissima che metterebbe a rischio la maggioranza: il problema è che dai sondaggi politici passare alla realtà effettiva elettorale non è sempre immediato, soprattutto se la coalizione stessa del “campo largo” è tutt’altro che sicura di riuscire a tenere assieme tutte quelle anime così diverse della sinistra italiana.
Osservando comunque i sondaggi politici dell’istituto Noto, presentati dal fondatore stesso martedì 25 febbraio 2025 nella puntata di “Porta a Porta”, emerge come un lieve calo della coalizione del Governo Meloni fa riavvicinare l’ipotetiche “campo larghissimo”: 49% il consenso per il Centrodestra, 48% per il progetto Schlein di riunire tutte le sinistre. Se però alla fine non si riuscisse a trovare una quadra tra i maggiori contraenti del “campo largo”, ovvero tra Pd e M5s, ecco che il Centrosinistra ripiomberebbe al 30,5% dei consensi.
Soffermandoci invece sui singoli partiti nei sondaggi politici Noto, troviamo ulteriore conferma del traino interno di Fratelli d’Italia all’intera coalizione di Centrodestra: il 30,5% ad oggi voterebbe convinto il partito della Premier Meloni, mentre il Pd al 23,5% si ritrova ancora a 7 punti percentuali distanti da FdI (con ulteriore calo dello 0,5% per i dem di Elly Schlein). Al terzo posto nelle intenzioni di voto settimanali rimane il M5s che guadagna netto l’1% e si posiziona al 12,5%, capitalizzando la posizione di Conte anti-guerra in Ucraina (rispetto all’imbarazzo della segretaria Pd di prendere posizione netta sulla questione). Forza Italia perde mezzo punto e scivola all’8%, con la Lega che invece rimane stabile al 8,5%.
LE ELEZIONI IN GERMANIA, IL BOOM AFD E IL CROLLO DELLA SINISTRA: COSA DICONO ALL’ELETTORATO ITALIANO
Chiudono i sondaggi politici Noto sui partiti questa settimana il gruppo che teoricamente dovrebbe far parte del campo largo ma che invece vive una forte contrapposizione su quasi tutti i dossier politici del momento, a parte l’opposizione al Governo Meloni. L’Alleanza Verdi-Sinistra resta ferma al 5,5% mentre sia Renzi che Calenda non riescono ad andare oltre il 2,5% totale: chiudono le intenzioni di voto Noi Moderati al 2% che supera PiùEuropa all’1,5% e insidia sia Azione che Italia Viva.
Fortissimo ancora il dato sull’astensione in Italia, con l’elettorato intervistato dai sondaggi di Antonio Noto che addirittura al 46% si dice pronto a non votare o comunque ammette l’indecisione assoluta sulla scelta di un partito: vedere allo stesso tempo che in Germania gli elettori si sono presentati in massa, sfiorando l’84% di affluenza finale alle Elezioni Federali, fa una certa impressione. Non è però l’unico dato che può essere comparato rispetto allo scenario nostrano: sempre nei sondaggi politici per “Porta a Porta” viene chiesto agli italiani intervistati cosa ne pensino del boom clamoroso dell’AfD sopra il 20%, così come il crollo della socialdemocrazia dell’ormai ex cancelliere Scholz.
In primo luogo, gli italiani al 58% ritengono il successo di AfD un insieme di convinti elettori e di altri delusi dai partiti tradizionali: non sono insomma tutti di estrema destra, mentre il 20% è convinto che AfD rappresenti solo persone orientate su posizioni neo-naziste. Il 50% degli intervistati nei sondaggi politici Noto ritiene che il successo della destra di Alice Weidel in Germania è destinato a durare nel tempo (il 30% scommette sul successo lampo e poi una rapida caduta), mentre vi è un 46% che comunque continua a ritenere l’AfD un pericolo per la democrazia tedesca ed europea. Dalla destra a alla sinistra, i sondaggi certificano che la caduta di SPD e Verdi in Germania certifica un’ulteriore crisi della sinistra europea: la pensano così il 68% di elettori italiani, mentre solo il 16% vorrebbe tenere distinti gli scenari tedeschi da quelli europei.