I sondaggi politici Swg sui partiti e sull'accordo di pace a Gaza: vola ancora Meloni al 31%, calo dell'ex governo gialloverde. Pd in cerca di identità
MELONI VOLA ANCORA NEI SONDAGGI POLITICI, IN CALO L’EX GOVERNO GIALLOVERDE: SCHLEIN IN CERCA DI IDENTITÀ
Ad oggi vi è una parità esatta tra chi decide di affidarsi ancora alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e chi invece si dice sfiduciato dalla politica tanto che preferisce l’astensione: questo emerge come prima cosa dai nuovi sondaggi politici raccolti da Swg per TgLa7 tra il 15 e il 20 ottobre 2025, nella settimana decisiva della Manovra e con l’evoluzione dei dossier internazionali tra Ucraina e soprattutto Medio Oriente.
Una parità completa che racconta di un Paese sostanzialmente spaccato in tre componenti, tra destra, sinistra e “delusi”, dove però la prima parte ha il merito di essere addirittura cresciuta nel corso dei 3 anni di Governo tanto da raccogliere fiducia in campo internazionale sia per la tenuta dei conti pubblici (a differenza di Francia e Germania) e sia le posizioni euro-atlantiche a stretto giro di alleanza con gli USA di Donald Trump. I sondaggi politici raccontano infatti di una crescita ulteriore di Fratelli d’Italia in quest’ultima settimana al 31% netto, davanti di 9 punti elettorali sul Pd di Elly Schlein ancora in cerca di “identità”.

Le spinte interne per cambiare strategia sul campo largo, vedendo la crisi del M5s e soprattutto la non crescita della coalizione, unite allo spiazzamento per le parole durissime usate dalla segretaria in sede PSE (arrivando a dare la responsabilità dell’attentato a Ranucci addirittura al Governo di «estrema destra») non raccontano di un periodo particolarmente positivo in termini di consensi in casa Dem. Resta comunque il partito chiave per l’opposizione alla Meloni, dato che il Movimento 5Stelle di Conte perde ancora terreno al 13,3% dopo lo scontro interno con Chiara Appendino.
Intenzioni di voto SWG per @TgLa7 – 20 ottobre 2025 pic.twitter.com/uuxGJ5dRbJ
— SWG (@swg_research) October 20, 2025
L’ACCORDO DI PACE IN MEDIO ORIENTE E LE SUE COMPLICAZIONI: MERITI A TRUMP MA SOLO IL 26% RITIENE LA TREGUA DURATURA
La Lega con Salvini all’8,5% perde lo 0,2% rispetto ai sondaggi politici Swg dello scorso lunedì, di fatto la stessa “frenata” dell’ex compagno di Governo (con il primo Conte), e viene avvicinata così da Forza Italia che con Tajani allunga al 7,9% lasciando a rischio “sbarramento” l’Alleanza Verdi-Sinistra che invece col 6,65 perde consensi rispetto alle ultime settimane.
A chiudere le intenzioni di voto per La7 troviamo ancora la truppa centrista che non riesce a superare quota 3%, né con Calenda che scende al 2,9% e né tantomeno con Renzi che al 2,3% non vede per il momento crescere il proprio progetto di Casa Riformista. Lupi con Noi Moderati all’1% rimane sotto di poco a PiùEuropa di Magi e Bonino che invece scendono all’1,8% su scala nazionale.

Sempre in casa Swg ma con sondaggi politici decisamente rivolti al di fuori dei confini nazionali, la visita di Giorgia Meloni a Sharm la scorsa settimana per la firma dell’accordo di pace sul Medio Oriente rappresenta un cambiamento storico tutt’altro che “stabile” però viste le tensioni che ancora permangono tra Israele e Hamas: la “cintura” di USA, Paesi Arabi e stati UE nel tentare di non far riesplodere l’escalation per il momento regge, e così gli italiani guardano con interesse a quanto avvenuto in queste settimane molto complesse.
Se vi è una stragrande maggioranza di intervistati – l’89% – che ritiene positivo l’accordo di pace, vi è più indecisione rispetto alla durata effettiva di tale tregua: solo il 26% pensa che possa reggere per anni, il 33% dà invece qualche mese di tempo mentre il 30% addirittura appena poche settimane. Questo però non toglie, come evidenziano ancora i sondaggi politici Swg, che vi siano dei meriti importanti per aver portato al tavolo delle trattative i “duellanti” della guerra nata dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023.
Il 74% dà pieno riconoscimento alla mediazione di Trump e dei diplomatici intervenuti (da Rubio a Witkoff fino a Kushner), mentre il 61% dà meriti ai Paesi arabi, così come il 52% è convinto che la pressione dell’opinione pubblica mondiale abbia avuto il suo ruolo (comunque più dell’europa che resta al 30%, al pari di Hamas e sotto i meriti del Governo Netanyahu).
I meriti per il raggiungimento dell’accordo di pace in Medio Oriente – dati SWG per @TgLa7 pic.twitter.com/nwJXG3DZZC
— SWG (@swg_research) October 20, 2025
