Spagna, ora nel PSOE c'è il divieto di prostituzione: "Espulsione per gli iscritti che accettano atti sessuali in cambio di soldi". L'annuncio di Sánchez
DIVIETO DI PROSTITUZIONE NEL PSOE
Oltre a rivoluzionare i vertici del PSOE per restare a galla, il leader socialista e premier spagnolo Pedro Sánchez riforma gli statuti per vietare la prostituzione. Dopo gli scandali che hanno colpito il suo partito, ha deciso di inserire l’espulsione come punizione per chi va a prostitute.
Lo ha annunciato lo stesso Sánchez, spiegando che riformulerà il Codice etico, come peraltro chiesto da anni dalle femministe del partito. “Il PSOE considera il sistema della prostituzione un’espressione di violenza contro le donne e incompatibile con i principi dei diritti umani e dell’etica democratica, poiché implica il trattamento delle donne come oggetti o merci e non come soggetti di diritti“, ha dichiarato il primo ministro di Spagna nei giorni scorsi.
Sánchez ha definito i membri del PSOE “abolizionisti della prostituzione“, in quanto il modello sociale che si difende combatte le cause che portano le donne a prostituirsi. “È incompatibile con il modello sociale che proponiamo, di uguaglianza e rispetto della dignità delle persone, e di difesa dei diritti umani delle donne“.
Il leader socialista ha ribadito che “chiedere, accettare o ottenere un atto sessuale da una persona in cambio di un compenso è considerato assolutamente incompatibile con l’appartenenza” al partito.
PEDRO SÁNCHEZ PROVA A CONTENERE LA BUFERA PER GLI SCANDALI
La “rivoluzione” di Pedro Sánchez arriva proprio nel momento politico più critico per lui e per il suo partito. Lo scandalo che ha coinvolto Santos Cerdán, arrestato con l’accusa di corruzione, ha fatto emergere, come riportato da El Diario, “prove solide del comportamento nei confronti delle donne di personaggi come José Luis Ábalos e Koldo García, che in alcune conversazioni parlano direttamente di scegliere ragazze à la carte per avere rapporti sessuali“.
Uno scandalo nello scandalo per un partito che porta come bandiera la causa femminista e in cui decine di donne in posizioni di responsabilità pubblica o organica hanno espresso la loro repulsione. C’è poi il caso di Francisco Salazar, accusato da alcune colleghe di comportamenti inappropriati.
Quindi, i socialisti spagnoli hanno deciso di inserire nel loro statuto un nuovo articolo che considererà un reato molto grave ed espellerà chi “chiede, accetta o ottiene un atto sessuale da una persona in cambio di un compenso“. Finora questa opzione era prevista per “coloro che sono stati condannati per reati legati alla corruzione, alla violenza contro le donne o alla libertà sessuale“, secondo l’articolo 82 del regolamento.