Poteva essere un vero e proprio insensato dramma quello che è successo quasi un anno fa in quel di Catania dove un passante è stato raggiunto da uno sparo esploso da una donna – individuata dopo un’indagine non particolarmente complessa – che era rivolto ai familiari del suo ex compagno: complessivamente per fortuna nessuno ha riportato ferite eccessivamente gravi, anche se il passante si è guadagnato (suo malgrado) una prognosi di 30 giorni e uno sfregio permanente al volto e la donna che aveva provato a sparare ai familiari dell’ex compagno è stata arrestata e posta ai domiciliari.
Partendo dal principio di questa – certamente singolare – vicenda dobbiamo tornare indietro nel tempo fino al 3 febbraio dello scorso anno quando un uomo (la cui identità è rimasta ignota) si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale San Marco di Catania con una ferita che è stata fin da subito collegata ad un proiettile esploso da un’arma da fuoco: così sono scattate – ovviamente – le indagini che hanno condotto fin da subito gli inquirenti nei pressi di un’abitazione in via Zirilli.
Catania: individuata la donna che ha sparato cerando di colpire i familiari dell’ex compagno
Dalle indagini e dall’esatta ubicazione dell’involontaria vittima – quindi – gli inquirenti non ci hanno messo molto ad individuare l’abitazione della donna poi finita al centro dell’inchiesta: mettendo sotto intercettazione i suoi dispositivi telefonici, nell’arco di pochi giorni grazie ad una serie di telefonate e di messaggi scambiati con l’ex compagno si è ricostruita anche l’intera dinamica appurando che all’origine dello sparo ci sarebbe stata una qualche divergenza tra la donna e i familiari dell’ex che sarebbe potuta finire in tragedia se quello sparo avesse raggiunto il bersaglio designato.
Dall’indagine alle manette – poi – sono passati diversi mesi ed ora la donna dovrà rispondere di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione (questo rivolto ai familiari dell’ex) e di offesa a persona diversa da quella destinataria dell’offesa (per il malcapitato passante); mentre in via temporanea la donna è stata posta ai domiciliari in quanto madre di un bambino di pochi anni ed è venuto fuori che aveva anche un precedente penale che le era già costato l’affidamento in prova ai servizi sociali.