La spesa media mensile in Italia continua a subire incrementi. Dal 2023 gli italiani cercano di risparmiare sui costi ricorrenti.
Spesa media mensile in Italia sempre più cara
Per abbassare la spesa media mensile in Italia molte famiglie hanno dichiarato di aver risparmiato sulla quantità e sulla tipologia degli alimenti. Dai dati ISTAT nel 2023 la quota di limitazione per i cibi è passata al 31,5% (dal 29,5% scorso), e per le bevande al 35% (dal 33,3% scorso).
Anche nel 2023 (come allo stesso modo nel 2022), le famiglie hanno provveduto a risparmiare maggiormente sull’acquisto delle calzature e dell’abbigliamento. E probabilmente a causa di una maggior disoccupazione il risparmio più alto si è registrato nelle città del Mezzogiorno.
Costi più alti per viaggiare (anche in macchina)
La spesa media mensile in Italia viene influenzata in modo particolare e incisivo a causa del carburante degli spostamenti (soprattutto per le esigenze personali e di lavoro). A spendere di più sono le famiglie del Nord, che nel 2023 hanno aumentato la spesa del 58,9% rispetto al 52,2% del 2022, mentre per il rifornimento di carburante si passa dal 71,5% del 2022 al 76,1%.
Di seguito ecco la variazione relativamente alle altre quote in cui vengono dettagliate le voci di spesa in base ai comportamenti delle singole famiglie italiane:
- I costi per la sanità sono aumentati al 79,1%, rispetto al precedente 78,4% registrato per il 2022;
- Le spese per i servizi e per i beni e per l’igiene personale e la cura (il 63,3% per il 2023, dal 63,1% per l’anno 2022);
- Per i viaggi si passa dal 49,1% del 2022 e si arriva al 55,4% del 2023.
Una differenza territoriale
Un’altra differenza è di natura territoriale. Infatti tra le Regioni della Penisola vi sono dei divari importanti che impattano sulla spesa complessiva e media mensile in Italia: la differenza dei costi massimi del Nord ovest e del Sud Italia si riduce al 35,2% (del 2023) dal 36,9% (del 2022).
Ma il dato che fa riflettere più tra tutti è la sottilissima differenza tra quanto spendono le famiglie meno abbienti e quelle più benestanti i cui numeri sono molto simili.