A breve lo SPID potrebbe essere sostituito da wallet, e nel frattempo provider come InfoCert hanno dimesso il servizio gratuito.
A breve potremmo aspettarci che lo SPID venga sostituito dal wallet, anche noto e preceduto dalla sigla “IT“. Un servizio che potrebbe dire addio all’identità digitale, che oramai è implementata per ogni servizio, dal portale INPS al sito per gli automobilisti.
A tal proposito, tra i motivi che potrebbero spingere il Governo a cancellare lo SPID, ci sarebbe l’impossibilità di sostenere il finanziamento delle numerose attivazioni per i cittadini. Infatti, proprio come ha fatto Aruba diverso tempo fa, anche il provider InfoCert starebbe seguendo l’orma di far pagare l’accesso all’identità digitale.
SPID sostituito da wallet e a pagamento
Indipendentemente dal fatto che lo SPID venga sostituito dal wallet digitale accennato inizialmente, di fatto società come InfoCert sono sempre più convinte di rendere il servizio di identità digitale a pagamento. Già dal 1° luglio del 2025 la sua attivazione costerà 5,98 € annui.
Il provider InfoCert ha permesso per circa 10 anni l’attivazione e il mantenimento gratuito dello SPID, e ora che diventa a pagamento la società comunica ai suoi clienti che il rinnovo non sarà “tacito”, ma dovrà esser confermato con anticipo. Mentre il recesso contrattuale è permesso sia via raccomandata che tramite una PEC.
Le convenzioni tra i gestori privati e lo Stato italiano
La questione sulle convenzioni tra i fornitori privati e lo Stato italiano per garantire lo SPID gratuito ai cittadini italiani è ricca di diatribe. Infatti, soltanto nel mese di marzo di quest’anno, e dopo un paio d’anni di attesa, il Governo ha provveduto a sbloccare i fondi da destinare ai provider che per tempo hanno mantenuto il servizio di identità digitale a loro spese (incluso il mantenimento).
Oggi il Governo Meloni è impegnato in una decisione importante. Ad ottobre scade la convenzione firmata per garantire l’identità digitale gratuita, ma allo stesso tempo, nel piano PNRR, l’obiettivo è di assicurare che almeno il 70% della popolazione italiana abbia un’autenticazione digitalizzata.
Oltre allo SPID, il Governo potrebbe puntare a raggiungere l’obiettivo grazie alla carta di identità digitale, contribuendo all’uso dell’applicazione CieLD, che non prevede l’obbligo del lettore NFC (abolendo un limite importante).
