La professoressa Stefania Salmaso, esperta in materia di Coronavirus, è intervenuta ad “Agorà Estate”, trasmissione di Rai Tre andata in onda nella mattinata odierna. Innanzitutto, è stato domandato alla donna di scienza se si aspettasse una risalita in termini di contagi e la risposta è stata affermativa, in quanto “sono legati soprattutto ai contatti tra i non vaccinati e i giovani. Quando si riapriranno le scuole, penso che avremo anche dei numeri più alti, perché le infezioni circoleranno. Ricordiamoci, però, che i nostri sforzi sono quelli di ridurre gli effetti negativi, quindi ospedalizzazioni e decessi. Finché non avremo un numero di vaccinati enorme e non manterremo le contromisure ormai arcinote, è chiaro che il virus continuerà a circolare”.
In questa situazione, però, viene meno la possibilità di conseguire l’immunità di gregge, che sussiste e si instaura quando nella popolazione – nel gregge appunto – ci sono talmente tanti vaccinati che questi fanno da scudo anche a quei pochissimi che non sono vaccinati e che sono dispersi in mezzo agli altri. Il quadro, purtroppo, non è così: “Noi abbiamo i non vaccinati che sono tutti nella fascia d’età più giovane e che quindi non possono essere vaccinati e protetti. Altresì, abbiamo visto che i vaccini, per quanto molto efficaci, non proteggono completamente dall’infezione e non sempre fanno da scudo totale alla trasmissione delle infezioni”.
STEFANIA SALMASO: “IMMUNITÀ DI GREGGE? IN QUESTO CASO, DISCORSO SCIENTIFICAMENTE NON SOLIDO”
Secondo la dottoressa Stefania Salmaso, il messaggio deve essere chiaro: chi non è vaccinato non è protetto dagli altri, chi è vaccinato è protetto soprattutto dagli eventi più severi correlati con l’infezione. L’idea che raggiungere l’80% della copertura vaccinale significhi dire che abbiamo raggiunto l’immunità di gregge, quando abbiamo tutti i bambini ‘scoperti’, è un discorso “scientificamente non solido”.
Giusto, pertanto, pensare all’introduzione dell’obbligo vaccinale? “L’assetto normativo non sta a me dire come debba essere fatto, ma, certo, la vaccinazione dev’essere estesa il più possibile. E poi, in realtà, in Italia l’obbligo vaccinale esiste già per gli adulti in certe professioni e per i bambini ed è un diritto alla salute garantito dallo Stato, non un’imposizione. Secondo me, in queste condizioni, c’è un margine per poterlo considerare come uno strumento utile”.