Stefano Cucchi, motivazioni sentenza: il geometra romano è morto per lesioni, non epilessia. I giudici parlano di un'azione violenta dei carabinieri condannati
STEFANO CUCCHI, MOTIVAZIONI CONDANNA DEI CARABINIERI
Fino al momento dell’arresto Stefano Cucchi stava bene. È morto solo in seguito all’evento traumatico avvenuto nella sala adibita al fotosegnalamento nella casrma Casilina. Lì dove il geometra romano fu pestato dai carabinieri Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, i quali si resero colpevoli di «un’azione violenta», facendo «uso distorto dei poteri di coercizione inerenti il loro servizio» e «violando dovere di tutelare l’incolumità fisica della persona sottoposta al loro controllo». La condotta dei due carabinieri è stata giudicata «illecita e ingiustificabile». I giudici della Corte d’Assise hanno rilevato anche che «il fatto si è svolto in un locale della caserma ove nessuno estraneo poteva avvedersi di quanto stava accadendo, in piena notte ai danni di una persona decisamente minuta e di compressioni fisica molto meno prestante rispetto a quella dei due militari». Stefano Cucchi stava bene fino alla sera dell’arresto: è morto dopo essere stato pestato.
