Le Commissioni Affari Costituzionali e il Comitato per la legislazione della Camera chiedono discontinuità al Governo sull’uso dei Dpcm. Dopo le polemiche che hanno travolto l’ex premier Giuseppe Conte, è arrivato un monito al premier Draghi: stop a Decreti ministeriali per identificare i vari divieti nelle diverse zone di diffusione del Covid, ma anche alla pratica dei “decreti Minotauro”.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, il presidente del Comitato e relatore in Commissione del dl Covid 2, Stefano Ceccanti (Pd), ha rimarcato che «all’inizio dell’emergenza i dpcm contenevano le misure dettagliate di contrasto all’epidemia individuate all’interno del catalogo di misure adottabili previste dai primi decreti-legge. Vista la loro importanza acquisita abbiamo inserito una procedura per la loro parlamentarizzazione».
Commissioni della Camera al Governo: “Discontinuità su Dpcm”
Ceccanti ha aggiunto che «essi definiscono stabilmente il quadro delle misure generali da applicare nelle diverse zone (gialla, arancione, rossa e, da ultimo, bianca), mentre la concreta individuazione dei territori è rimessa ad ordinanze del Ministero della salute, che sono poi integrate da altre fonti non legislative come i protocolli». Ora dunque il sistema si può semplificare con il superamento dei Dpcm, che ora non sembrano più “attuali”: la normativa può essere inserita in dl con integrazioni affidate alle fonti non legislative come ordinanze e altri strumenti flessibili come i protocolli. Sui decreti Minotauri, Ceccanti ha sottolineato che questi «rendono la normativa difficilmente leggibile dai cittadini e comprimono l’esame parlamentare».