Ricorre oggi il 45esimo anniversario della strage di Bologna, cos'è successo il 2 agosto del 1980: la bomba che uccise 85 persone
Tra le pagine più dure e crude della storia repubblicana italiana, la strage di Bologna verrà commemorata questa sera sulle principali emittenti del servizio pubblico nella data – appunto, quella di sabato 2 agosto – dell’anniversario di quella triste vicenda, capitata esattamente 45 anni fa e mai veramente cancellata dalla memoria di nessuno, passando alla storia come l’emblema dei durissimi anni di piombo che sono costati la vita di tantissimi (troppi) innocenti.
Prima di ripercorrere la storia della strage di Bologna – e vi rimandiamo anche agli altri articoli che abbiamo pubblicato dedicati alle complesse indagini e al lunghissimo iter giudiziario -, è utile ricordare che a conti fatti si tratta del più grave attentato compiuto nella storia del nostro paese dalla fine della Seconda guerra mondiale a questa parte, spesso ricordato assieme a stragi altrettanto crude come quella a piazza Fontana, quella della Loggia o quella sul treno Italicus.
Complessivamente, nella strage di Bologna morirono un totale di 85 persone e ne rimasero ferite più di 200, colpite in quello che doveva essere un momento di gioia e svago con la partenza per le vacanze di moltissimi tra coloro che rimasero coinvolti e il ritorno a casa per molti degli studenti o dei lavoratori costretti a vivere al di fuori della loro Bologna; mentre per restituire loro la meritata giustizia si dovette attendere almeno fino al 2020 con l’ultima pronuncia da parte dei giudici.
Strage di Bologna: cronaca del più grande e grave attentato della storia repubblicana italiana
Qui, però, vogliamo soffermarci solamente sulla vera e propria strage di Bologna e per farlo non possiamo che riavvolgere il nastro fino al 2 agosto del 1980: attorno alle ore 10:25 quel giorno – che peraltro era un sabato, esattamente come oggi -, infatti, la sala d’aspetto della seconda classe della stazione bolognese dei treni fu brutalmente lacerata da un’esplosione che distrusse completamente parte della struttura.
L’esplosione fu devastante e solamente diversi anni più tardi si riuscì a ricostruire che la bomba della strage di Bologna era composta da circa 23 chilogrammi di esplosivo: data l’entità dello scoppio e l’enorme quantità di feriti estratti dalle macerie, i soccorritori furono costretti a chiudere buona parte delle strade bolognesi e a ricorrere all’uso di taxi, automobili private e bus cittadini per trasportare i feriti nei nosocomi locali.
Ovviamente l’indignazione pubblica e la risonanza mediatica della strage di Bologna fu (a dir poco) enorme al punto che nei giorni immediatamente dopo l’esplosione furono organizzate numerose manifestazioni; mentre ci vollero parecchi anni – dopo i depistaggi sempre presenti nella storia delle grandi stragi italiane – per capire che la matrice della strage di Bologna era neofascista, legata esclusivamente alla volontà di destabilizzare l’ordine repubblicano costituito.