La strage di Erba è uno dei casi che, più di altri, ha diviso l’opinione pubblica e quella di esperti del crimine e giornalisti. Oggi, a un passo dalla revisione del processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi, il dibattito sul massacro dell’11 dicembre 2006 si infiamma di ora in ora nei salotti televisivi e tra le colonne della cronaca nera. Nelle ultime ore, via social si è registrato un botta e risposta tra il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma che condusse i rilievi sulla scena della mattanza e nell’abitazione della coppia, e il giornalista Antonino Monteleone de Le Iene.
Garofano ha voluto replicare all’errore che gli sarebbe stato attribuito da un recente servizio della trasmissione, intitolato “Strage di Erba: vero o falso?” nel quale si mettono in fila vecchie e nuove bufale sulla strage. Sul suo Instagram, il generale Garofano ha scritto quanto segue: “Sono negativamente sorpreso per avermi attribuito un errore che non corrisponde al vero. Alla domanda del direttore Brindani (che a Quarto Grado, pochi giorni fa, gli ha chiesto se il Ris avesse rilevato tracce di sconosciuti alle indagini, nda) ho risposto che non esistevano tracce biologiche non attribuite, come dimostrano le analisi fatte allora con il Ris di Parma. La traccia 2D segnalata dalle Iene come una mia dimenticanza o imprecisione corrisponde infatti a una impronta palmare parziale non di sangue. La cosa è ben diversa!“.
Strage di Erba, Monteleone a Garofano: “La traccia 2D oltre al sangue contiene un contatto papillare, impronte digitali, mai attribuito”
Il caso del botta e risposta tra Luciano Garofano e Antonino Monteleone sulla strage di Erba nasce dalla scorsa puntata di Quarto Grado in cui il direttore di Gente, Umberto Brindani, ha posto un quesito al generale: “Nella casa del delitto, voi avete trovato altre tracce che non sono state attribuite?“. L’ex comandante del Ris di Parma ha replicato in puntata: “No, tracce biologiche, a memoria, non mi ricordo che appartenessero ad altri non riconosciuti“. In un successivo servizio de Le Iene, Monteleone ha ricostruito così la faccenda: “Furono proprio gli uomini di Garofano a identificare la traccia chiamata 2D, questa impronta di una mano che ancora non si sa a chi appartenga, forse proprio al vero autore della strage“.
Su Instagram, l’inviato della trasmissione ha poi risposto al generale Garofano che parla di un “errore” attribuitogli e non corrispondente al vero: “Il direttore di Gente, Umberto Brindani, chiede al generale Luciano Garofano se ricorda che fu proprio il Ris a riscontrare tracce di soggetti non conosciuti alle indagini. Garofano risponde di no, aggiungendo il particolare delle tracce biologiche. Mi dispiace che il generale, che stimo, abbia da recriminare sul servizio di ieri, ma la traccia 2D oltre al sangue contiene un ‘contatto papillare’, impronte digitali, mai attribuito. Caro generale Garofano – prosegue Monteleone – non lo so se dietro la collina c’è la notte ‘crucca e assassina’, ma so che a marzo comincia la revisione. Perché gli assassini sono altri. Con immutata stima. p.s.: il Ris di Parma, incaricato di cercare il profilo genetico di Rosa e Olindo sulla scena del crimine non ha trovato neppure una minima traccia. In casa di Rosa e Olindo, il Ris di Parma non ha trovato una sola traccia di alcuna delle vittime del massacro“.