A quasi 40 anni dalla terribile strage di Ustica, lo scrittore e giornalista Andrea Purgatori tra le pagine di Famiglia Cristiana ha anticipato quelle che sono le ultime importanti novità dell’inchiesta legata alla caduta del Dc-9. A suo dire, “Noi italiani siamo pesantemente coinvolti nella strage”, e questo perché “I magistrati, sulla base di nuove testimonianze, hanno collegato le tracce radar di due aerei militari che decollano o atterrano dalla base di Grazzanise, vicino Caserta, a quelle che dalla zona in cui transitava il Dc-9 portano in mare, quindi su una portaerei. Per cui la base di Grazzanise è diventata il punto cruciale delle indagini”. Sono questi gli ultimi importanti sviluppi legati alla strage e che vede il giornalista in prima linea sin dai frangenti successivi a quel drammatico 27 giugno 1980. A quanto pare sembra trovare conferma lo scenario che vide il Dc-9 al centro di una azione di guerra che coinvolse aerei americani, francesi, italiani e libici. A tal proposito dice Purgatori: “Pochi giorni fa si è riusciti a decifrare meglio le ultime parole che uno dei due piloti del Dc-9 rivolge all’altro. Da “gua..” siamo passati a “guarda, cos’è?”. In quel momento, quindi, i due piloti si rendono conto di non essere soli in cielo. Subito dopo la tragedia si compie”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
BONFIETTI “SOLA VERITÀ: DC9 FU ABBATTUTO, MA DA CHI?”
Il prossimo sabato 27 giugno, ricorrono i 40 anni dalla strage di Ustica. Per Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime di Ustica, però, la verità è nota da tempo. Il 27 giugno 1980 “è stato abbattuto un aereo civile in tempo di pace, questa è la verità, non sappiamo ancora da chi è stato abbattuto, ma lo sapremo quando il nostro Paese avrà la forza di chiedere le risposte ai Paesi amici ed alleati che ancora non ce lo dicono”, ha dichiarato, come riferisce oggi Repubblica.it. Nella strage persero la vita 81 persone ed ancora oggi, 40 anni dopo, Bonfietti continua imperterrita nella sua ricerca dei responsabili. Secondo le sentenze civili, ad abbattere il Dc9 fu un missile. Nel corso degli anni sono stati condannati più volte al risarcimento i ministeri dei Trasporti e della Difesa. Tuttavia l’ex senatore Giovanardi ha sempre sostenuto che fosse stata una bomba. Se così fosse, tuona oggi la Bonfietti, “non ci sarebbe stata responsabilità, è per questo che dicono che è stata una bomba. E invece no, pagano, e ciò significa che è giusto ciò che ha detto Priore sugli aerei in cielo, e loro dovevano vederli”. Rosario priore è il giudice che nel 1990 scrisse la sentenza secondo la quale il Dc9 fu abbattuto nell’ambito di un “episodio di guerra” rinviando a giudizio per alto tradimento i quattro generali dell’Aeronautica militare, poi assolti. I quattro finirono ancora a processo ma, come ricorda Bonfietti “non perché avevano buttato giù l’aereo, ma per aver raccontato delle balle, ed e di questo che sono stati assolti per prescrizione, ma ciò non c’entra nulla con la cause dell’abbattimento, su cui il processo non ha mai indagato”.
STRAGE DI USTICA, 40ESIMO ANNIVERSARIO
Sul fatto che vi sia una verità chiara sulla strage di Ustica è intervenuto anche il giornalista e scrittore Andrea Purgatori: “Sappiamo perfettamente che quella notte ci fu un episodio ”coperto” di guerra all’interno del quale, purtroppo, ci andò di mezzo il Dc9, che non era né l’obiettivo né la causa scatenante di quanto accaduto. Al punto in cui siamo, sapere se poi la responsabilità è di un caccia francese piuttosto che americano o libico, non dico che è irrilevante, perché aggiungerebbe il punto definitivo a tutti gli interrogativi che ci stiamo ponendo sulla nazionalità di chi ha buttato giù l’aereo, ma lo scenario noi lo conosciamo già”, ha commentato. La verità su quanto accadde 40 anni fa è stata riconosciuta da tre sentenze in via definitiva mentre quella a cui fanno riferimento chi sostiene la tesi della bomba a bordo del Dc9 “si riferiscono a una sentenza penale del 2005 che assolse i generali dell’Aeronautica dall’accusa di depistaggio, ma non è una sentenza che ha a che fare con le cause del disastro”, dal momento che non è mai stato aperto un processo per individuare i veri responsabili. Dunque, chiarisce ulteriormente lo scrittore, siamo all’interno di un processo sui depistaggi ma non sulle cause della strage di Ustica. Come è possibile giungere dunque ad una verità univoca? Per Purgatori c’è un solo modo ovvero che “lo Stato faccia lo Stato”. Diversa la posizione dell’ex senatore Giovanardi che continua a sostenere la tesi della bomba a bordo, a suo dire confermata anche dai “più importanti 11 periti aeronautici del mondo”.