Come un ‘novello’ Ian Palach o forse molto più semplicemente un uomo disperato si è dato fuoco questo pomeriggio davanti alla sede del Parlamento Ue a Strasburgo: l’episodio è avvenuto attorno alle 16 mentre proprio davanti all’Europarlamento andava in scena una manifestazione di cittadini della Guinea che chiedeva giustizia per quanto sta avvenendo nel Paese africano con i tumulti contro il presidente Alpha Condé (81 anni). Nella capitale Conakry negli scorsi giorni – riporta Africa Rivista – uno studente di 21 anni è stato ucciso dalle forze dell’ordine guineane durante le manifestazioni di protesta promosso dall’opposizione che mira a non far eleggere al terzo mandato il presidente 81enne: Condé starebbe preparando una modifica alla Costituzione proprio per inserire la possibilità di elezione anche oltre il terzo mandato e su questi temi il gruppo di cittadini della Guinea oggi si erano dati appuntamento davanti all’Europarlamento. Solo che durante l’evento a Strasburgo, quando stavano urlando “ingiustizia, ingiustizia”, l’imponderabile è avvenuto: un uomo di origini albanese – riportano le prime fonti di Agenzia Ansa – ha gridato anch’esso in favore della Guinea, salvo poi cospargersi di benzina e darsi fuoco in pochissimi istanti. Secondo i media francesi, la dinamica è stata per lo più confermata dagli inquirenti: quando l’oratrice ha gridato “ingiustizia” «l’uomo che si trovava nei presso del gruppo ha ripetuto la parola prima di cospargersi di benzina e darsi fuoco con un accendino».
PROTESTE PER GUINEA, IL FOLLE GESTO DAVANTI L’EUROPARLAMENTO
Soccorso immediatamente dai manifestanti che con una giacca hanno tentato di spegnere le fiamme: un attimo dopo sono giunti gli uomini della sicurezza del Parlamento Europeo che hanno chiamato l’ambulanza. Ora l’uomo di cui non si conosce ancora l’identità, è stato ricoverato con gravi ustioni su volto e mani: i motivi del gesto, anch’essi, sembrano sconosciuti e resta il mistero di cosa ci facesse un albanese all’interno di una piccola manifestazione per i diritti in Guinea. Tutto si è svolto in pochissimi istanti, con i giovani del Fronte Nazionale per la Difesa della Costituzione della Guinea – compagni dello studente ucciso nella capitale guineana – rimasti sotto choc per quanto avvenuto proprio in mezzo al loro presidio. Per il 16 febbraio prossimo sono in calendario le elezioni legislative in Guinea: avrebbero dovuto tenersi entro la fine 2019, ma l’opposizione ha già dichiarato la sua intenzione di boicottarle e di impedirne lo svolgimento proprio per le proteste contro il rischio regime dell’anziano Presidente uscente.