Per ridare vigore al settore dello student housing, Confindustria Assoimmobiliare propone un nuovo patto politico per semplificare le procedure
Nel corso dell’evento che si è tenuto nella giornata di ieri a Milano chiamato “Una casa per studiare, una generazione per crescere”, Confindustria Assoimmobiliare (che ha organizzato l’incontro) ha presentato i più recenti dati elaborati dall’Osservatorio sugli Studenti, parlando anche del progetto che l’Associazione intende realizzare per migliorare la situazione attualmente disastrosa dello student housing in Italia.
Partendo proprio da quanto emerso dall’Osservatorio di Confindustria Assoimmobiliare, risulta che attualmente nel nostro paese circa il 40% degli studenti universitari (pari a 700mila ragazze e ragazzi) viva fuori sede; mentre gli studentati che offrono abitazioni a prezzi calmierati sono appena sufficienti a garantire un tetto accessibile al 5% di questi ultimi: un dato abbondantemente sotto la media europea con esempi come il Regno Unito che arrivano fino al 30 per cento, o anche solo la Francia che tocca la soglia del 16 per cento.
Per migliorare questa situazione, Confindustria Assoimmobiliare ha presentato all’evento milanese un pacchetto di quattro proposte che partono dall’introduzione di un procedimento semplificato e rapido per l’assegnazione dei posti letti negli studenti, passando poi per l’estensione dei fondi PNRR per lo student housing; mentre un’ulteriore idea sarebbe quella di rendere strutturali – anche nel contesto degli affitti privati – le agevolazioni per il mercato immobiliare e – infine – di rendere più semplice la conversione della funzione degli immobili in un futuro in cui non serviranno più come studentati.
Albertini Petroni (Confindustria Assoimmobiliare): “Entro il 2027 vogliamo realizzare 20mila studentati”
Complessivamente – ha spiegato all’evento il presidente di Confindustria Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni – l’idea sarà quella di “realizzare 20mila nuove unità abitative” entro il 2027 che si aggiungeranno alle altre 20mila già realizzate nelle principali città universitarie: un progetto che, però, richiede anche l’aiuto politico per “rendere più stabile e coerente” la normativa vigente che a causa ella sua eccessiva rigidità frena “gli investimenti” privati; tutto al fine di aiutare “studenti e (..) famiglie” con appartamenti “a prezzi accessibili e di qualità“.
Dal conto suo, invece, la presidente del tavolo sullo student housing di Confindustria Assoimmobiliare Paola Delmonte ha ricordato che l’attuale offerta di studentati “è ancora (..) poco strutturata” con un settore che richiederebbe maggiore attenzione “da parte delle istituzioni e (..) degli operatori“: secondo Delmonte necessario sarebbe un nuovo “patto sociale” per lo sviluppo del comparto, in modo da rendere quello allo studio un vero “diritto” per tutti gli studenti.
