Il 29 maggio in Sudafrica si voterà: saranno le settime elezioni generali a suffragio universale dalla fine dell’apartheid, nel 1994. Il presidente, eletto dall’Assemblea Nazionale, è a capo del governo ma può essere destituito sia con un voto di sfiducia che con uno di impeachment. Attualmente governa il Congresso Nazionale africano, che ha vinto tutte le elezioni dal 1994, ottenendo sempre la maggioranza assoluta. L’Anc, come spiega Libero, è però in calo: si tratta di una discesa fisiologica ma non è tutto. All’interno del partito ci sono infatti gravi problemi di corruzione, di cui è esempio l’ex speaker Mapisa-Nqakula arrestata il 4 aprile con 12 capi d’imputazione per corruzione e uno per riciclaggio di denaro.
Non finiscono qui i problemi in Sudafrica, dove c’è una forte xenofobia. Gli stranieri rappresentano il 7% della popolazione del Paese: 4 milioni di persone sono infatti arrivate dalle Nazioni vicine. La loro presenza ha scatenato molti attacchi xenofobi: tra il 1994 e il 2021 si sono verificati 726 incidenti che hanno provocato 588 omicidi, 1.000 aggressioni fisiche e quasi 4.700 negozi di proprietà di stranieri saccheggiati. Le vittime sono soprattutto di origine nigeriana, somala, maligna e congolese. Meno forti le tensioni verso gli africani del Mozambico e Zimbabwe. Nel 2013, secondo un sondaggio il 44% dei sudafricani non era d’accordo con la concessione di asilo ai rifugiati e il 45% credeva che agli stranieri non sarebbe dovuto essere permesso di vivere nel Paese. Il 67%, inoltre, spiegava di non fidarsi degli stranieri.
Sudafrica, quei rapporti sospetti con Putin e Israele
Il 29 maggio si voterà in Sudafrica. Dopo Nelson Mandela, il presidente eletto nel 1999 fu Thabo Mbeki: rimase fino al 2008 per poi dimettersi dopo una rivolta guidata da Jacub Zuma, demagogo accusato di corruzione. Nel 2013 il leader del movimento giovanile Julius Malena fondò i Combattenti per la Libertà Economica, un gruppo estremista che esorta a “uccidere i boeri” ma che critica la corruzione dell’Anc. I seguaci di Zuma, lo scorso dicembre hanno costituito un nuovo partito, “uMkhonto weSizwe”, gruppo populista di sinistra ma anche anti-immigrazione. Alle elezioni, l’Anc dovrà dunque vedersela con una serie di partiti di opposizione.
Il Sudafrica, seppur con problemi interni di corruzione, è una democrazia di tipo occidentale, dove funzionano importanti imprese capitaliste. L’Anc, però, dai tempi dell’opposizione al governo dell’apartheid ha conservato antipatie in Occidente, che si manifestano in scelte come quella di ospitare manovre navali di Russia e Cina, o quella di denunciare Israele per genocidio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja. L’opposizione, come spiega Libero, è filo-occidentale e la magistratura indipendente. Dopo il mandato di arresto per Putin, infatti, anche il governo sudafricano ha fatto capire che se il presidente si fosse recato nel Paese africano, non avrebbe potuto far nulla per salvaguardarlo.