Il Superbonus 2025 potrebbe decadere nell'immediato se si fa un errore sulla compilazione del quadro. Resta la possibilità di poter fare la sanatoria.
I fortunati che ancora oggi possono ottenere il beneficio del Superbonus 2025 (seppur ridotto), devono prestare attenzione alla corretta compilazione della Cilas. Si tratta nello specifico della “Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata” ed è un adempimento obbligatorio ai fini dell’ottenimento della misura.
I soggetti che non hanno compilato adeguatamente la Cilas, devono essere a conoscenza del decadimento immediato del Superbonus. Con esattezza si fa riferimento all’incompletezza del quadro “F” all’interno della comunicazione, nel quale si attesta sia la legittimazione che l’intervento sull’immobile in oggetto.
Ultima chance per sanare il Superbonus 2025
Nonostante la mancata compilazione del quadro F comporti al decadimento del Superbonus 2025, resta l’opportunità di poter sanare la propria posizione fiscale e ottenere dei benefit simili all’intervento originario (ad esempio l’Ecobonus e il Sismabonus).
Nel caso specifico il contribuente potrà stabilire di aderire ad una delle due soluzioni edilizie e includere – come consentito dalla Legge – l’intervento del Superbonus, sempre a patto che venga sanata la posizione fiscale.
Come sanare la propria posizione
Al contribuente spetta la possibilità di poter sanare l’irregolarità richiedendo il ravvedimento operoso, come sancito dall’articolo 13 del Decreto Legislativo numero 472 e risalente all’anno 1997. Con questa misura si evita l’ulteriore addebito inerente alle multe previste.
Tuttavia, vanno sempre tenuti in considerazione gli addebiti sotto forma di “penale” per l’errore commesso (e conseguente decadimento del Superbonus).
Plusvalenza su immobili con Superbonus
L’Agenzia delle Entrate è intervenuta anche sul tema della vendita delle case con Superbonus. Di norma un’abitazione oggetto dell’intervento edilizio, aumentando il suo valore al catasto potrebbe generare una plusvalenza (su cui dover pagare le dovute imposte).
Ma qualora il contribuente perdesse il beneficio legato al Superbonus allora la normativa sulla plusvalenza perderà anch’essa di valore (per quegli immobili venduti entro l’arco di 10 anni da quando sono stati completati i lavori).
L’unica eccezione sull’applicazione della tassazione per plusvalenza vale se l’unità immobiliare è stata costruita o comprata da meno di cinque anni. Anche qui però il caso si annullerebbe se l’abitazione è “una prima casa” o se la stessa provenga da una successione immobiliare.