In Svizzera più di 200 attacchi hacker contro le imprese: i sistemi vengono bloccati e i "ladri" informatici chiedono un riscatto per sbloccarli

Sono centinaia e centinaia – tra quelli denunciati e quelli taciuti – gli attacchi hacker di cui è stato vittima il territorio della Svizzera negli ultimi mesi, con una vera e propria escalation a partire dal maggio dello scorso anno che sta procedendo a ritmi sempre più serrati: a lanciare l’allarme – con una sorta di vademecum su come comportarsi in caso di attacco – è stato il Ministero pubblico della Svizzera che da tempo sta indagando per cercare i responsabili.



Secondo le stime dello stesso Ministero, attualmente sono circa 200 le imprese operative in Svizzera che hanno denunciato un attacco informatico tra maggio del 2024 e lo scorso mese: un numero che rappresenta un record assoluto – soprattutto se si considera che a settimana, nell’ultimo periodo, si rilevano tra i 4 e i 5 attacchi – e che, al contempo, si ritiene sottostimato visto che moltissimi cittadini potrebbero non aver denunciato.



“Epidemia” di attacchi hacker in Svizzera: bloccano i sistemi informatici e chiedono un riscatto

Da quello che sappiamo, gli attacchi hacker in Svizzera sono sempre condotti tramite “ransomware” che dopo essersi infiltrato nella rete del malcapitato di turno, copiano tutti i dati personali che vengono trovati (anche quelli dei clienti) prima di bloccare l’accesso al server: per sbloccarlo l’unica alternativa che gli hacker offrono è quella di pagare una sorta di riscatto; pena la pubblicazione integrale – dopo una data finestra di tempo – dei dati sul darkweb.



Foto di Kevin Ku (Pexels)

Peraltro, si sa che la totalità degli attacchi denunciati in Svizzera è condotta dal gruppo che risponde al nome di “AKIRA“: esattamente come tutti i gruppi hacker, i suoi membri sono dislocati su diversi stati mondiali, operativi almeno dal 2023 e del tutto (almeno, per ora) impossibili da individuare; ma nonostante questo le autorità svizzere indagano ormai dall’aprile dello scorso anno seguendo le poche piste di cui dispongono.

Dal conto loro, le autorità della Svizzera suggeriscono a tutte le vittime di evitare il pagamento del riscatto e correre al più presto a denunciare l’attacco subito alle autorità in modo da aumentare le possibili piste d’indagine: subito dopo aver subito l’attacco, il consiglio è quello di bloccare tutte le connessioni internet e scollegarle dalla rete infetta, cercando di assicurare la sicurezza dei backup dei propri dati.