La prima bozza sul taglio delle accise sulla benzina ha suscitato critiche nonostante le "buone intenzioni" del Governo.

La prossima Manovra di Bilancio per il 2026 ammetterà il taglio delle accise sulla benzina. Seppur la notizia possa sembrare – e in parte lo è – positiva, c’è una considerazione importante che va fatta sul gasolio.

Infatti l’obiettivo del Governo è quello di allineare la percentuale dell’imposta sul carburante, e per farlo è d’obbligo dover ridurre di 4 centesimi di euro il costo sulla benzina, ma aumentare il gasolio. E allora chi ci rimetterà?



Il taglio sulle accise della benzina non è positivo “per tutti”

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Il taglio di 4 centesimi di euro sulle accise per la benzina comporterà un incremento del gasolio. Infatti nella prima bozza – approvata dal Consiglio dei Ministri – si legge un allineamento corrispondente a 672,90€ per 1.000 litri.



Sempre il testo attualmente abbozzato e in attesa che venga approvato dal Parlamento, cita il codice noto come “sussidio ambientalmente dannoso“, identificato con EN.SI.24.

Proprio per superarlo, la Manovra vuole accelerare il riequilibrio delle tasse previste per il gasolio e la benzina, stabilendone la stessa percentuale a partire dal 1° gennaio del prossimo anno, 2026.

Le critiche dal Codacons

L’associazione che tutela i consumatori, il Codacons, critica la scelta del Governo, reputando tale allineamento poco sicuro (vanno rafforzati i controlli), oltre che un rischio per i cittadini che utilizzano le vetture a gasolio.



Dall’analisi del Codacons si evince che i mezzi diesel che circolano in Italia sono pari al 40,9%, equivalenti a 16,6 milioni. A loro dunque spetterà la stangata di vedersi aumentare il prezzo del 4,05 centesimi di euro (lo stesso utilizzato per abbassare la benzina).

Il noto Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha eseguito un po’ di calcoli, basandosi sul totale con 50 litri di pieno e IVA inclusa.

Complessivamente si parlerebbe di 2,47€ in più, ma supponendo almeno due pieni per ogni mese il gettito sarebbe di +59,3€ per ogni automobile.

Il punto dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha ribadito quanto previsto dal MASE, ovvero che se il valore attuale di 672,90€ per 1.000 litri non verrà abbassato, allora non sarà un allineamento a favore dei cittadini, ma un pretesto per aumentare i ricavi.

E così com’è accaduto in tempi precedenti, Dona ribadisce l’importanza di prevedere delle multe per i furbetti che non dichiarano correttamente l’adeguamento sulle accise, potendo marginare abbondantemente.