Ben presto potrebbe arrivare un taglio Irpef già dal 2025 per i lavoratori dipendenti e il ceto medio. Ma il risparmio cambia in base al reddito.

Il documento d’aggiornamento MEF si avvicina e tra le proposte in atto si presume il taglio dell’Irpef già attuabile nel 2025. Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, raccomanda di prestare attenzione alle risorse finanziarie utilizzabili.

Nonostante si voglia accontentare gran parte dei partiti politici, in special modo quelli di maggioranza, la riduzione delle percentuali sui redditi è voluta da Forza Italia. Cosa ci potrebbe essere dunque in ballo?



Come potrebbe presentarsi il taglio Irpef 2025?

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Il taglio IRPEF potrebbe essere una soluzione già adottabile nel 2025 per fare in modo che le persone fisiche possano pagare meno tasse sui redditi che percepiscono come lavoratori dipendenti. Attualmente il sistema è composto tra 3 aliquote: al 23%, al 35% ed infine al 43%.



Ogni aliquota è applicata in base al reddito percepito, e da un po’ di tempo il centrodestra mira a ridurre il peso delle tasse a favore del ceto medio. Nello specifico si presume di estendere la 2° fascia (quella che va da 28.000€ a 50.000€) fino a 60.000€, e ridurre l’aliquota della stessa categoria, passando dal 35% al 33%. Per realizzare l’intervento potrebbero volerci 4 miliardi di euro, e oramai sappiamo bene quanto sia complesso trovare delle risorse sufficienti, soprattutto a causa delle enormi mancanze che coinvolgono le casse dall’Erario.

Il calcolo sui risparmi

Il responsabile economico del partito di Forza Italia, Maurizio Casasco, ha in mente di agevolare le famiglie meno abbienti, che secondo il suo parere hanno già pagato a caro prezzo i rincari, l’inflazione e le ripercussioni economiche globali. Con il taglio IRPEF proposto – secondo le stime di Casasco – si parlerebbe di un risparmio economico minimo di 440€ e massimo 1.440€.



Secondo gli esperti le risorse potrebbero essere “racimolate” attraverso il ravvedimento operoso e concordato fiscale preventivo. Anche il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha parlato dell’importanza di aumentare gli stipendi (soprattutto nei confronti dei lavoratori che percepiscono meno di 9€ all’ora), e con il tempo si potrebbe pensare ad una flat tax più agevolata (al 24% circa).