Il prossimo taglio dei tassi della BCE dovrebbe arrivare a dicembre, ma Lagarde sta attendendo e richiedendo prudenza.

Dopo diversi mesi si torna a parlare del taglio dei tassi della BCE, che potrebbe prospettarsi – come ultimo ciclo di quest’anno – verso il mese di dicembre. A riportarlo è la testata Bloomberg dopo la consulta con diversi esperti.

Al momento la Banca Centrale Europea non si pronuncia, soprattutto perché a settembre ci sarà la riunione con tutto il consiglio direttivo, così da valutare l’andamento attuale e il costo effettivo del denaro.



Il taglio dei tassi BCE previsto per dicembre

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Tra l’ipotesi di attuare il taglio dei tassi della BCE e l’analisi attuale degli esperti, possiamo definire questo periodo storico come un momento di transizione, dove potrebbe accadere di tutto.

Non si può omettere l’importanza e le potenziali conseguenze dei dazi commerciali voluti da Trump e la guerra geopolitica che continua a perdurare da tempo.



Gli investitori prevedono che i tassi sui depositi possano rimanere ancora per un po’ di mesi fermi all’1,75%, o almeno fino a quando ci sarà un’inversione di trend e la domanda dei finanziamenti possa riprendere la sua scalata.

Anche dall’Eurotower è arrivata la confermata di dover attendere quanto meno fino a dicembre, così che possa esserci uno scenario più chiaro e poter prospettare una strategia finanziaria più a lungo termine (almeno fino al 2028).

Tra attese e preoccupazioni

La BCE non è l’unica a voler aspettare prima di trarre delle conclusioni, anche Andrew Bailey, governatore della Bank of England, e la Federal Reserve stanno attendendo prima di confermare eventuali tagli o soluzioni simili.



Anche Christine Lagarde sprona a far prudenza, e lo ha dimostrato la recente discesa dei tassi d’interesse sui conti deposito che sono passati dal 2,25% al 2%. Come sostiene la Presidente occorre fare una valutazione  “incontro dopo incontro”.

Bloomberg conclude sostenendo che la società TD Securities, esperta in analisi, potrebbe comunicare delle nuove informazioni e dati numerici così da anticipare le mosse di Francoforte, riuscendo a colmare l’inflazione grazie a dei prossimi tagli sui tassi d’interesse.