Si sono rincorse tante voci in merito al violento incendio che è scoppiato la settimana scorsa a Taiwan, nella città occidentale di Taoyuan. Era il 20 dicembre quando la fabbrica della casa farmaceutica SCI Pharmtech che produce idrossiclorochina andava a fuoco. L’incendio, iniziato nel sito di produzione, si è poi diffuso in diversi stabilimenti nelle vicinanze. Subito si è parlato di un possibile atto criminale, sui social sono cominciati a circolare commenti con teorie del complotto, ipotesi di attacchi. Qualcuno è arrivato a parlare di “mafia farmaceutica” ritenendo che dietro questo presunto attacco ci fosse l’intenzione di bloccare la produzione di idrossiclorochina per favorire i vaccini.
Ma l’origine dell’incendio sarebbe invece accidentale, secondo quanto emerso dalle verifiche effettuate dopo l’esplosione. «Non ci sono prove che la causa dell’incendio sia criminale», hanno detto i vigili del fuoco, come riportato da AFP. In questi termini si è espresso anche Michele Seah, vicepresidente della società, il quale all’AFP ha spiegato che si è trattato appunto di un «incidente» e di un «incendio causato da un’esplosione».
TAIWAN, INCENDIO AZIENDA CHE PRODUCE IDROSSICLOROCHINA
L’impianto in cui è scoppiato l’incendio produce idrossiclorochina, infatti l’azienda è il secondo produttore al mondo, ma stando a quanto precisato da Michele Seah, questo tipo di produzione è stata interrotta lo scorso agosto. «L’idrossiclorochina è solo uno dei nostri 30 prodotti, la produciamo due o tre volte l’anno. La prossima campagna di produzione sarà a marzo a causa della minore domanda». L’incendio ha causato due morti. La notizia dell’incendio però ha scatenato diverse voci perché attorno all’idrossiclorochina ci sono state diverse polemiche per la sua applicazione contro Covid-19. Molti studi hanno raggiunto la conclusione che non solo non sia efficace contro l’infezione causata dal coronavirus, ma sia anche pericolosa. Nel dibattito è finito così anche l’incendio della fabbrica di Taiwan, dove però la produzione dell’idrossiclorochina era stata già sospesa e la cui causa non avrebbe nulla a che fare con un piano criminale secondo quanto emerso finora dalle indagini.