Al quotidiano Il Mattino, l'intervista al presidente dell'Ingv, Fabio Florindo: il focus è sulle scosse di terremoto Campi Flegrei, ecco le sue parole
Il numero uno dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Fabio Florindo, ha rilasciato un’interessante intervista sulle scosse di terremoto Campi Flegrei, parlando con il quotidiano Il Mattino. Le prime parole che lo stesso esperto ha rilasciato sono state eloquenti: “Sismicità e bradisismo potrebbero proseguire ancora per diversi anni”. Florindo ha precisato che al momento non è ancora possibile prevedere un evento sismico né tantomeno quando questo fenomeno durerà ancora, ma gli indizi spingono verso la direzione di cui sopra.
Il numero uno dell’INGV ha infatti ricordato che l’attuale crisi bradisismica è iniziata a novembre 2005, di conseguenza è in corso da più di 20 anni e non accenna a fermarsi; certo è che, a partire dal 2023, si è verificato un aumento netto delle scosse di terremoto Campi Flegrei, con una media di circa 6.500 terremoti all’anno. Fortunatamente – sottolinea ancora l’esperto – il 90% delle scosse ha una magnitudo inferiore all’1.0 sulla scala Richter, di conseguenza non viene percepita dalla popolazione locale. Si tratta inoltre di eventi che non sono legati solamente al bradisismo ma anche ad altre situazioni che si verificano nel sottosuolo, come ad esempio degassamento e pressurizzazione dei flussi, entrambi in aumento negli ultimi anni.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, FLORINDO SULLA CO2 E LA PREOCCUPAZIONE DELLA GENTE
Fra i dati in crescita vi è anche quello dell’emissione di CO₂, l’anidride carbonica, che attualmente viene emessa in circa 5.500 tonnellate al giorno nella zona della Solfatara e che Florindo ha spiegato essere un trend iniziato sempre nel 2005; di conseguenza non si può parlare di un cambiamento improvviso. “Ci aspettiamo un comportamento analogo anche nei prossimi mesi”, ha aggiunto sul tema. Florindo si è quindi rivolto alla popolazione, che continua a vivere nell’ansia, temendo che arrivi una scossa devastante o comunque un evento sismico importante come quelli di marzo e giugno 2025, con una magnitudo di 4.6.
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ammette di capire la “preoccupazione della gente”, ricordando comunque come l’area flegrea sia di fatto la zona più monitorata al mondo, 24 ore su 24, con reti, dati ed esperti: “Non trascuriamo nessuno degli scenari possibili” e ogni cambiamento viene individuato in maniera tempestiva, anche grazie alla collaborazione con la Protezione Civile, sempre in prima fila. Florindo si è poi soffermato sul fenomeno della subsidenza, che può avvenire solo quando avviene “un’inversione del trend”, ovvero il bradisismo si arresta e il suolo inizia ad abbassarsi in maniera progressiva. Nel frattempo i tecnici dell’INGV stanno proseguendo con la microzonazione, per capire meglio come le diverse aree dei Campi Flegrei rispondano alle scosse, e definendo queste mappe uno “strumento fondamentale” che permetterà di valutare meglio edifici, infrastrutture e la loro stabilità.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, FLORINDO: “IL NOSTRO MONITORAGGIO…”
In merito agli epicentri delle scosse di terremoto Campi Flegrei, che il giornalista fa notare siano più o meno sempre nella stessa zona, Florindo ha ricordato che lo stesso è accaduto durante la crisi bradisismica degli anni ’80, coerente con la “struttura geologica dell’area”, nonché con il modo in cui la caldera risponde alle sollecitazioni che sono in atto. Infine il numero uno dell’INGV ha sottolineato che l’istituto sta ulteriormente aumentando il monitoraggio, in particolare della zona sommersa dei Campi Flegrei, quindi il sottosuolo, anche attraverso l’aggiornamento del fondale marino.
Capire il funzionamento di tutta quest’area è “fondamentale per comprendere la dinamica complessiva” e nel contempo valutare meglio come sta evolvendo la situazione. I Campi Flegrei continuano quindi a essere oggetto di scosse, ma fortunatamente non è previsto alcun evento catastrofico all’orizzonte, anche se tutti questi piccoli-medi eventi dovrebbero continuare ancora a lungo. Ricordiamo che nella scorsa settimana le scosse sono nettamente diminuite e anche in questi giorni non si sono registrati particolari eventi in serie: già una buona notizia.
