Serial killer scampa la pena di morte in Idaho: “Impossibile trovare una vena”
Negli USA, precisamente nello stato dell’Idaho, è stata rimandata la pena di morte inflitta contro Thomas Eugene Creech, serial killer 73enne. Un caso piuttosto comune, nonché specchio esatto di quanto accaduto due anni fa in Alabama, dove venne rinviata l’esecuzione di un condannato perché non si riusciva a trovare la vena per l’iniezione letale. L’Idaho, peraltro, è uno dei pochi stati a prevedere la pena di morte e la applica sporadicamente, per un totale di sole 3 esecuzioni negli ultimi 50 anni.
Un caso che, per quanto positivo dal punto di vista di Thomas Creech, ha sconvolto l’opinione pubblica, trattandosi di quello unanimemente considerato il peggiore tra i serial killer rinchiusi in Idaho, nonché il detenuto che da più tempo si trova nel braccio della morte. Secondo quanto riferisce la struttura carceraria, citata dalla CNN, il detenuto “verrà riportato nella sua cella e i testimoni verranno scortati fuori dalla struttura”, e di conseguenza “la condanna a morte scadrà“, mentre sarà premura dello stato “valutare i prossimi passi” nei confronti di Thomas Creech. Non è chiaro se la valutazione darà seguito ad una nuova condanna a morte, ma allo stato attuale la sentenza è stata annullata e, dunque, seppur in carcere, il killer sarebbe salvo.
Chi è Thomas Creech: condannato a 4 ergastoli, ha confessato 40 omicidi
L’eccezionalità del caso di Thomas Creech risiede proprio nel fatto che la condanna a morte, nell’Idaho, sia di per sé eccezionale. L’uomo, infatti, si trova in carcere del 1974, quando compì un duplice omicidio, ottenendo in tribunale 4 ergastoli. La condanna a morte, però, gli fu impartita solo nel 1981, quando uccise, in carcere, il suo compagno di cella, strangolandolo con un calzino nel corso della notte.
Rimane, ad oggi, ignoto il reale numero di omicidi commessi da Thomas Creech, che ne ha confessati 42 ma senza che nessuno venisse effettivamente accertato, specialmente perché nei luoghi indicati dal killer non venne trovato alcun resto umano. Le autorità, di contro, ritennero che la maggior parte delle confessioni fossero false, ma nonostante questo lo sceriffo di San Bernardino, in California, dichiarò chiuso il cold case della morte di Daniel Walker. Secondo la sua stessa confessione, inoltre, Thomas Creech avrebbe compiuto il primo omicidio a 17 anni, quando annegò un suo amico.