Tonina, mamma di Marco Pantani: la donna non ha mai creduto alla tesi del suicidio. La sua lotta, gli appelli e l'ultimo ricordo del Pirata
TONINA, MAMMA MARCO PANTANI: LA DONNA NON HA MAI CREDUTO AL SUICIDIO
Tonina, mamma di Marco Pantani, non ha mai nascosto il fatto che suo figlio fosse legato fortemente alla vita al punto che non avrebbe mai potuto rendersi autore di un suicidio. “Marco ha cantato fino agli ultimi giorni, aveva il Karaoke in casa, era una persona tranquilla”, aveva raccontato. La donna aveva poi manifestato il suo fastidio verso coloro che si erano “accaniti” su di lui anche quando era in vita. Il riferimento è alla vicenda di doping in cui il Pirata rimase coinvolto nel 1999 e che fece molto soffrire anche la madre: “Quello che mi ha dato più fastidio di questa faccenda è che dopo il ’99 hanno detto di tutto e di più. L’hanno fatto passare per doping, ma quell’esame col doping non c’entrava niente”. Quel fatto ferì così tanto nell’orgoglio Marco che decise di chiudere con il ciclismo. Quell’etichetta di “dopato”, ha spiegato mamma Tonina, fu sufficiente a distruggere la vita del figlio ed a spingerlo nell’inferno della droga. “Dopo il giro ha iniziato con la cocaina, poi ne era uscito. Io ho fatto di tutto, sono andata anche a litigare con gli spacciatori, ma alla fine lui stava bene”, aveva raccontato ancora in tv la donna. Fisso nella sua mente resta quell’ultimo indelebile ricordo: si tratta dell’ultima volta che lo vide in vita, a Milano. C’entrava la droga. La donna lo vide litigare, svenne e dopo allora “l’ho rivisto morto”.
