Torino, Igp al gianduiotto? Un comitato sta lavorando per ottenere il marchio dall'Unione Europea: “Così eviteremo casi Pernigotti e spingeremo il fatturato delle piccole aziende”
TORINO, IGP AL GIANDUIOTTO? “COSÌ EVITEREMO CASI PERNIGOTTI”
L’Igp è un marchio che viene attribuito dall’Unione Europea a quei prodotti alimentari per i quali la qualità e la reputazione è legata all’origine geografica. Dopo tre anni di lavoro è stato lanciato un comitato per l’Igp del gianduiotto. È scesa in campo anche l’Università di Torino con la Scuola di Economia. In particolare, il dipartimento di Agraria ha cominciato a studiare gli ingredienti per poter arrivare nel giro di un anno alla realizzazione di un disciplinare. Guido Bolatto, segretario della Camera di Commercio, ritiene che in questo protocollo vadano inseriti tutti i canoni del gianduiotto. «Dalla forma, alla qualità, agli ingredienti da utilizzare, passando per i metodi di lavorazione da certificare che, in realtà, sono più di uno», ha spiegato al Corriere della Sera. Una volta pronto il disciplinare, ci si sposterà a Roma: servirà il via libera del governo, poi gli esperti dell’Ue a Bruxelles dovranno valutare la validità della richiesta. «Con l’Igp vogliamo salvaguardare la torinesità del gianduiotto per evitare altri casi Pernigotti e spingere il fatturato delle piccole aziende».
