DAI POLITICI AI “TECNICI”: I NOMI DEL TOTOMINISTRI DEL GOVERNO MELONI
«Un’altra giornata di lavoro sui dossier più dedicati per essere pronti il prima possibile, sono molto ottimista»: Giorgia Meloni arrivando alla Camera così ha commentato l’attesa per la nuova squadra di Governo dei prossimi giorni. Il totoministri “impazza” tanto sul fronte politici quanto soprattutto sui “tecnici”, causa di discussione interna al Centrodestra che vorrebbe ridurre con Lega e Forza Italia al “lumicino” la presenza di profili extra-Parlamento. La stessa Premier in pectore ha spiegato che il profilo del nuovo Governo sarà «politico» ma con figure di livello in ogni dicastero, non escludendo dunque che si possa “attingere” al vasto mondo dei “tecnici”.
Tra i profili in “auge” nel borsino del totoministri odierno vediamo aumentare le quotazioni sul nome di Luigi Buttiglione, ex dirigente di Banca d’Italia e Bce e oggi gestore di un fondo d’investimento: per lui la casella del MEF qualora non si concretizzassero le ipotesi Panetta, Siniscalco e Scannapieco. Al Viminale resta saldo il nome di Piantedosi come nuovo Ministro dell’Interno, mentre per gli Esteri emerge anche il nome dell’ambasciatore Stefano Pontecorvo in mezzo al “tandem” Belloni-Tajani. Alla Salute oltre a Rocca il nome che si fa è quello di Rasi e del professor Bellantone, mentre all’Energia sembra sbiadirsi il totoministri sull’attuale Ministro Cingolani, nonostante l’ottimo rapporto con Giorgia Meloni. Chi invece – secondo il totoministri del Governo Meloni visto da “IlFoglio” – potrebbe rimanere al suo posto potrebbe essere Vittorio Colao alla Transizione digitale.
IL TOTOMINISTRI DEL GOVERNO MELONI: TUTTI GLI ULTIMI NOMI TRA I “TECNICI”
Un totoministri in pratica “perenne” per il nuovo Governo di Giorgia Meloni fino al 13 ottobre: questo è quello che attende il panorama politico attuale con le fibrillanti discussioni all’interno del Centrodestra per presentare una squadra di livello il più possibile adeguato ad affrontare le gravi emergenze che incombono sul futuro del Paese. Lo ha detto ieri la stessa Premier in pectore: fino a che non le verrà incaricato dal Quirinale di formare il Governo, si lavora per una transizione ordinata con il precedente esecutivo Draghi e soprattutto si inizia a gettare le basi per gli interventi da adottare sull’enorme caro-prezzi e crisi energetica di questi mesi. In mezzo però c’è il non marginale dettaglio di dover formare la squadra di Governo e su questo Meloni non si è sottratta ieri parlando del “totoministri” di queste ore: «Il problema non è scegliere ministri tecnici o politici: l’obiettivo è quello di avere una squadra formata da persone di alto profilo, all’altezza della situazione. Se in un dicastero l’alleanza di centrodestra non ha un esponente di livello adeguato non c’è alcun problema ad affidare a un tecnico quell’incarico».
La leader di FdI ha infatti lanciato un messaggio a Lega e Forza Italia nel discutere del totoministri e delle possibili figure tecniche da inserire nel Governo: «sarà un governo politico perché eletto dal popolo e con una chiara impronta politica che è quella del centrodestra. E non verranno imposti nomi di personalità che non siano all’altezza né si procederà con il bilancino, proprio perché ci metto la faccia affinché sia un esecutivo di alto profilo». Tra i nomi che corrono nel totoministri di giornata, il nuovo Governo Meloni potrebbe puntare sostanzialmente su MEF, Esteri, Salute e forse anche Interno per una squadra di tecnici di livello che incardini il nuovo esecutivo sui binari europeisti e atlantisti, come richiesto dal Colle e dall’Unione Europea. In risalto le quotazioni di Domenico Siniscalco per il ruolo di Ministro dell’Economia, in ribasso invece Fabio Panetta (board BCE) e Maurizio Leo, responsabile economia Fratelli d’Italia. Per il Viminale il nome alternativo al “rebus” Salvini – che resta un nodo politico importante da “sbrogliare” per Giorgia Meloni – è quello del prefetto Matteo Piantedosi, comunque ex capo di gabinetto durante il periodo di Salvini Ministro dell’Interno. Al posto di Roberto Speranza per gestire la Sanità nazionale il tandem di nomi del totoministri attuale è Francesco Rocca (Croce Rossa) e Guido Rasi (ex n.1 EMA), in alternativa resta il nome di Rocco Bellantone, preside Facoltà Medicina e chirurgia della Cattolica.
CROSETTO, SANTANCHÈ, FITTO, RONZULLI: COSA BOLLE IN PENTOLA NEL TOTOMINISTRI DEL CENTRODESTRA
Non di solo tecnici però vivrà il Governo Meloni: il totoministri della squadra di Centrodestra infatti potrebbe avere una decina di nomi legati a Fratelli d’Italia, 4-5 a testa per Lega e Forza Italia, con il “rebus” non da poco delle Presidenze di Camera e Senato che entrano eccome nel “bilancino” delle cariche da assegnare per la coalizione vincente alle Elezioni Politiche. Se infatti Giancarlo Giorgetti è il nome “in pole” per la Camera dei Deputati, Antonio Tajani o Ignazio La Russa sono quelli per il Senato: decisione non marginale visto che poi da queste scelte, le prime da adottare già il prossimo 13 ottobre con la convocazione al mattino della prima seduta del nuovo Parlamento, conseguiranno quelle della lista di Ministri da presentare al Quirinale.
Il totoministri “politico” del nuovo Governo Meloni vede un borsino aggiornato in questi termini con le ultime novità in arrivo dai “palazzi romani”: per la Giustizia è guerra interna Lega-FdI con Carlo Nordio favorito su Giulia Bongiorno. Il “Carroccio” ha chiesto ufficialmente di avere Interno, Infrastrutture, Turismo, Disabilità, Affari regionali: in attesa di capire se verrà accontentato, i nomi che circolano rispettivamente per tali Ministeri sono quelli di Salvini-Molteni al Viminale, Rixi ai Trasporti, Centinaio al Turismo (in alternativa a Santanché di FdI), Stefani in “pole” per Disabilità o per gli Affari Regionali. All’Agricoltura invece il Centrodestra pensa ad un tecnico di livello come il n.1 di Coldiretti Ettore Prandini: per gli Esteri invece i nomi di Tajani e Crosetto entrano nel totoministri dietro alla favorita Elisabetta Belloni (capo del Dis). Alla Difesa è “derby” politico tra lo stesso n.2 di Forza Italia e Adolfo Urso, attuale capo del Copasir: il fondatore di FdI Guido Crosetto si “allontana” dalla Difesa e potrebbe avere il ruolo di Sottosegretario a Palazzo Chigi (in alternativa Fazzolari), ma suo è anche il nome più gettonato per gestire il MISE (Sviluppo Economico) dopo l’era Giorgetti. Fitto agli Affari Europei, Cirielli o Pera per le Riforme, Santanché per il Turismo sono invece nomi dati quasi per certi ormai dai totoministri di più “fonti”.