Ha ucciso la fidanzata perché lei non voleva abortire. E’ il secondo caso del genere nello stato del Mississippi nel giro di un mese. Nel primo caso, il più recente, la ragazza, afroamericana, non voleva né abortire ma neanche dare il figlio che aspettava in adozione. Lo voleva crescere lei, la mamma, ma il suo compagno non voleva saperne di avere un figlio a cui pensare. Il Mississippi è uno dei 29 stati americani dove casi come questi sono denunciati come doppio omicidio, perché anche il feto in qualunque periodo esso si trovi, viene considerato un essere umano ucciso. McKayla Winsonn, questo il nome della 21enne, era al nono mese di gravidanza, avrebbe dovuto abortire il 4 luglio quando il suo corpo è stato scoperto lungo una strada isolata tre giorni prima. L’assassino è un 33enne, Terence Sample, e non siamo davanti a una storia di povertà o emarginazione, in quanto l’uomo è figlio di un giudice locale.
ACCUSATI DI OMICIDIO DEL FETO
Ci sono prove e testimonianze di varie persone che hanno visto la coppia insieme il giorno in cui la ragazza è sparita: sembra che Sample si fosse arrabbiato quando la fidanzata gli ha detto che non voleva dare il bambino in adozione. All’uomo non è stata concessa la libertà su cauzione. Stessa fine ha fatto alcune settimane prima Alexandra Kostial, che quando ha detto al fidanzato di essere incinta ha scatenato la sua ira, perché diventando padre riteneva che la sua vita e il suo futuro fossero rovinati. Anche qui non si tratta di una storia di povertà, essendo i due studenti universitari di buona famiglia. Voleva che lei abortisse a tutti i costi, ma la giovane si è rifiutata. Il suo corpo è stato trovato a una cinquantina di chilometri dal campus universitario, colpito a morte da diversi colpi di pistola.