UCIMU-Sistemi per produrre ha presentato gli ultimi dati economici sul settore delle macchine utensili: il calo dell'export che danneggia la produzione
Si è tenuta in queste ore la fiera EMO ospitata – nel 2025 – ad Hannover e che ha visto la presenza di UCIMU-Sistemi per produrre al fianco delle 140 imprese eccellenze del Made in Italy che hanno deciso di prendere parte all’evento, rappresentando la delegazione nazionale maggiormente rappresentata: un’occasione per dimostrare quanto il settore delle macchine utensili sia importante per l’Italia, ma anche – per UCIMU – per presentare le ultimissime stime economiche per il 2025; commentate nel corso di una conferenza stampa dal presidente dell’associazione Riccardo Rosa.
Prima di arrivare al commento di Rosa, vale certamente la pena partire dai dati raccolti del Centro studi di UCIMU e che sembrano – purtroppo – dimostrare le difficoltà alle quali i produttori stanno andando incontro: nel corso degli ultimi mesi, infatti, la produzione di macchine utensili si è dimostrata piuttosto stazionaria per un totale di 6.340 milioni prodotti, pari ad appena lo 0,2% in più rispetto allo scorso anno.
Positivo – rileva ancora UCIMU – il dato sulle vendite interne, aumentato del 14,1% (per 4.230 milioni) e stimato in crescita del 19,1 per cento nei prossimi mesi; mentre abbondantemente negativo è stato il dato sull’export che è arretrato del 13,3% e si stima calerà complessivamente dell’8,9% entro la fine dell’anno: restano – come sempre – gli USA il primo mercato estero con 292 milioni venduti (-4,2%), seguiti dalla Germania che ha fatto registrare un calo del 28,1% e dalla Polonia, tra le poche – con un +8,3% – ad aver fatto segnare un aumento.
Riccardo Rosa (UCIMU): “Per il futuro dell’industria, servono nuovi piani politici per supportare le imprese”
Ad analizzare e spiegare la situazione ci ha pensato proprio il presidente di UCIMU Riccardo Rosa che ha ricordato come in passato si fosse stimata “una leggera crescita“, smentita dalla realtà dei fatti: attualmente – spiega Rosa – è impossibile notare “un vero e proprio trend per il settore” che permetta di fare ragionamenti sul futuro, in un contesto generale che appare fortemente “caotico” in virtù della complessa situazione mondiale.
Sul fronte europeo, infatti, secondo il presidente di UCIMU il principale problema è la crisi della Germania che soffre dal punto di vista “dell’automotive [e] dell’edilizia“, con la speranza che il piano tedesco dal valore di “46 miliardi di euro” messo in campo per “ridare vigore all’economia” possa imprimere una svolta anche alla produzione e – soprattutto – all’acquisto di macchine utensili a beneficio dell’Italia.
Dal punto di vista estero, invece, il presidente di UCIMU ha ricordato che “gli USA restano il nostro primo mercato“: in quel contesto, particolarmente preoccupante secondo Rosa è l’ampia “incertezza” derivante dai dazi e dai “continui annunci” da parte di Trump; tutto ripercuotendosi soprattutto sull’intero mondo e generando quei dati negativi che si rilevano su “tutto il sistema di export“.
Un pensiero di Rosa, infine, va anche al mercato italiano che ha dimostrato un “lieve, ma ancora troppo debole, miglioramento” – che ricollega soprattutto sulla “semplificazione di Transizione 5.0” – che ancora non è sufficiente per raggiungere i “risultati degli anni precedenti“: guardando al futuro, il presidente di UCIMU auspica che venga al più presto disposto “un nuovo Piano politico industriale” che vada a sostituire “Industria 4.0 e Transizione 5.0” ormai prossimi alla loro conclusione.