L'Ucraina ha confermato per la prima volta di star conducendo un'operazione nella regione russa di Belgorod: continua l'offensiva oltre i confini ucraini

Per la prima volta dopo oltre un mese di accuse da parte del Cremlino, l’Ucraina ha confermato la presenza dei suoi soldati nella regione russa di Belgorod – poco distante da Kursk – impegnati in un’ampia offensiva che sembra far parte di quella missione segretissima di Zelensky avviata lo scorso agosto per alleviare la pressione sull’esercito ucraino nel Donetsk; il tutto mentre sembrano essere tracollate quasi interamente quelle flebili speranze di raggiungere un accordo su di una tregua – e sulla conseguente pace – in Ucraina, alimentate dal presidente USA Donald Trump e dai suoi mediatori da mesi impegnati al Cairo ed incagliati sull’impossibilità di trovare un punto d’incontro tra Putin e Zelensky.



Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene ricordare – appunto – che lo scorso agosto l’Ucraina aveva avviato una missione segreta nella regione russa del Kursk durante la quale l’esercito di Zelensky era riuscito a conquistare un fazzoletto di terra grosso poche migliaia di chilometri quadrati: ovvia ed immediata – ma anche attesa da Kiev – la risposta del Cremlino che con una vasta controffensiva era riuscito a riconquistare buona parte dei terreni persi facendo indietreggiare l’esercito di Kiev a ridosso del confine ucraino.



L’Ucraina conferma l’operazione militare in terra russa: “Soldati impegnati nel Kursk e a Belgorod”

Da agosto a questa parte l’offensiva di Kiev nel Kursk era proseguita in modo piuttosto lento e senza grossi problemi per la Russia, ma da circa un mese a questa parte della vicina regione di Belgorod erano arrivate voci che parlavano di una vasta offensiva degli ucraini tale da costringere il governo locale a dichiarare lo stato di emergenza per via degli ampi rischi che correvano i circa 1,5 milioni di abitanti russi dell’area: voci prontamente smentite – o meglio, mai confermate – dal governo ucraino; almeno fino alla tarda serata di ieri.



Nel suo consueto discorso serale – infatti – Zelensky ieri ha confermato per la prima volta la presenza di truppe ucraine a Belgorod, spiegando che starebbero continuando “le operazioni attive nelle zone di confine in territorio nemico“: azioni che – secondo il presidente ucraino – solo “assolutamente giuste” per riportare “la guerra (..) da dove è venuta”, proteggendo al contempo “la nostra terra e le nostre comunità” al confine e per alleviare “la pressione su altre zone del fronte”soprattutto nel Donetsk – impegnando l’esercito russo e colpendo “la logistica” del Cremlino.