L’atteso vertice dei volenterosi a Parigi si risolve con un nulla di fatto. Mosca continua a non volere truppe europee in Ucraina e prepara un attacco
La von der Leyen sbandierava piani precisi per la presenza di truppe europee in Ucraina. E così dal vertice di Parigi doveva arrivare un contributo chiarificatore sulle intenzioni dei volenterosi. L’incontro, però, osserva Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, è stata la solita delusione: grandi parole senza costrutto, l’ennesima prova dell’incapacità dell’Europa di incidere in qualche modo nelle trattative per chiudere la guerra.
L’ipotesi di inviare soldati europei in Ucraina, d’altra parte, è da sempre rifiutata dai russi, che nel frattempo continuano ad attaccare e avrebbero pronte truppe per una nuova offensiva.
All’incontro di Parigi ha partecipato anche Trump, con una telefonata, ma solo per chiedere di non comprare più petrolio dalla Russia, che per diversi Paesi europei è ancora un fornitore di energia. Ormai sa che la guerra non sta finendo e pensa agli affari: anche facendo acquistare all’Europa le armi da dare a Zelensky.
Per i volenterosi a Parigi un altro incontro a vuoto?
Ho sentito i soliti discorsi: la Russia deve accettare un cessato il fuoco che però non è all’ordine del giorno neanche per gli americani, Zelensky chiede di avere un sacco di armi Made in USA facendole pagare agli europei per avere un esercito ucraino forte che garantisca sicurezza. Anche Macron continua ad alzare l’asticella, come fa sempre, parlando di 26 Paesi pronti a mandare truppe. Vorrei l’elenco di questi Paesi, che tuttora non c’è.
Von der Leyen aveva parlato di un piano preciso elaborato dagli europei, ma non se n’è vista traccia. Esiste?
L’ex ministro tedesco della Difesa von der Leyen si è presa un cartellino giallo gigante dall’attuale ministro della Difesa della Germania, che e ha ricordato che certe cose non si dicono e che non spetta all’Unione Europea fare piani o gestire le vicende militari, ma ai singoli Stati. Von der Leyen aspira a un ruolo di guida militare che i trattati europei non le riconoscono. Anche perché se la seguiamo rischiamo di trovarci in guerra.
Macron ha spiegato che l’Italia, la Polonia e la Germania sono fra i 26 Paesi ma parteciperanno in un altro modo alle iniziative dei volenterosi: una conferma che in realtà non c’è tutta questa unità di intenti?
La Germania e l’Italia sono su posizioni molto diverse rispetto ai francesi. I tedeschi hanno detto chiaramente che non invieranno truppe, così come l’Italia. I franco-britannici hanno creato una specie di comando per un’operazione che non esiste. Anche chi dice di essere disposto a mandare soldati in Ucraina lo farebbe in un contesto di pace, ma nessun accordo di pace è possibile se si prevedono truppe europee sul territorio ucraino.
La Russia ha specificato anche oggi che la presenza di truppe straniere in Ucraina vuol dire nessuna pace. Convocare vertici come questi ogni dieci giorni per dire cose che non hanno senso pratico serve solo a minare la credibilità dell’Europa.
Trump intanto ha chiesto di non comprare più petrolio dalla Russia e di fare pressioni sulla Cina. Non sembra realmente interessato alle vicende ucraine. È così?
I russi sono ancora i secondi fornitori europei di energia e il Paese che compra più gas liquido da loro è proprio la Francia. Trump ha capito che la guerra non si risolve, ma vuole il Nobel per la pace e non può mollare. Nel frattempo va all’incasso con gli ucraini, con l’accordo sulle risorse minerarie, con gli europei attraverso l’acquisto di armi per l’Ucraina, i dazi e la politica sull’energia da acquistare in America. Il segretario del Tesoro Bessent ha detto che gli americani considerano i soldi che l’Europa dovrà investire nella loro economia come se fosse un fondo sovrano USA.
Zelensky, intanto, ci bacchetta perché le industrie belliche europee non producono abbastanza. Il suo obiettivo è solo di ottenere più armi?
Visto che non ne producono abbastanza chiede agli europei che comprino le armi americane per regalarle agli ucraini, che in realtà senza i nostri soldi non potrebbero andare avanti. In questo vedo anche tanta “buona volontà”: i tedeschi dicono che dobbiamo aumentare del 20% i sistemi di difesa aerea per rifornire l’Ucraina. Ciò che emerge è che in realtà l’Europa è guidata da pazzi furiosi che ci stanno portando al disastro.
Tra l’altro al vertice di Parigi molti hanno partecipato da remoto, anche Starmer, che è uno dei promotori dei volenterosi. Un segnale per Macron?
Anche Sánchez ha avuto un guasto all’aereo. Il fatto è che di questi summit ormai se ne fanno uno o due al mese e tutte le volte c’è più aspettativa che risultato. Tutti lo sanno. E allora può anche succedere che partecipino da remoto. Tanto non cambia niente.
Diversi analisti parlano di concentramenti di truppe russe, più numerose rispetto all’invasione del 2022. Mosca sta preparando l’ultimo assalto per prendersi ciò che manca del Donetsk?
Quando i russi hanno invaso l’Ucraina pensavano di fare una scampagnata. Avevano messo in campo 190mila uomini, molto pochi: volevano solo far scappare Zelensky e dare al Paese un nuovo governo. Non è andata così. Oggi i russi hanno più di 700mila soldati schierati sul confine russo in zone come Belgorod, Kursk, di cui 100mila ucraini dell’Est, tanto per dare un’idea del fatto che questa è anche una guerra civile.
Si parla di 100mila soldati sulla linea vicino a Pokrovsk. Che intenzioni hanno?
Secondo i report ucraini, i russi hanno più di 100mila uomini in questa regione da due mesi. Che mandino ulteriori rinforzi è credibile. Sono nei sobborghi orientali di Kostiantynivka, sono arrivati a Kupiansk e Pokrovsk: è facile pensare che i prossimi obiettivi siano la conquista di queste roccaforti. Putin ha detto che se l’accordo non ci sarà, continuerà la guerra.
(Paolo Rossetti)
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