La proposta dei volenterosi di inviare militari in Ucraina è confusa: chi li manderà veramente? Forse solo Francia e UK, ricorrendo alle legioni straniere

Ma chi li manda i soldati in Ucraina? Al di là dell’enfasi data da Macron alla riunione dei volenterosi di Parigi, non è chiaro chi i militari voglia mandarli veramente. Sembra solo i francesi e gli inglesi (che potrebbero inviare le rispettive legioni straniere), anche se qualche disponibilità arriverebbe pure dai Paesi baltici.



Secondo Vincenzo Giallongo, generale dei Carabinieri con missioni in Iraq, Albania, Kuwait e Kosovo, la proposta degli europei è contraddittoria e confusa. Se le truppe dovessero arrivare prima della conclusione della guerra, come ha chiesto a più riprese Zelensky, probabilmente sarebbero messe nelle retrovie e comunque potrebbero diventare un bersaglio per i russi, anche se Putin sa che prendere di mira i britannici potrebbe significare un coinvolgimento degli americani. In questo caso si correrebbe il rischio di una vera e propria guerra mondiale tra i due Paesi che hanno il più grande arsenale nucleare.



Se il contingente europeo fosse destinato al periodo di pace, tuttavia, Mosca si opporrebbe ugualmente alla sua presenza, come ha ripetutamente dichiarato il capo del Cremlino. E allora alla fine la manovra dei volenterosi appare un bluff, che comporta molti pericoli e che forse anche per questo non verrà messa in atto, anche per la sostanziale indecisione dei suoi promotori.

Macron dice che ci sono 26 Paesi pronti a sostenere l’Ucraina, ma alla fine sono lui e Starmer a tirare le fila. Quali sono le contraddizioni dei volenterosi?

Sono solo loro, Macron e Starmer, a crederci. I volonterosi mi sembrano non avere idee chiare: non si capisce veramente chi manderà gli uomini e chi no. Non li invierà nessuno, soltanto gli inglesi e i francesi.



Macron e Starmer hanno politicamente la forza di convincere le loro opinioni pubbliche che è necessario impiegare soldati in Ucraina? Riusciranno a far accettare la loro decisione?

Credo che manderanno le loro legioni straniere, le hanno entrambi i Paesi, quelle dei britannici sono composte da contingenti asiatici.

A quel punto, però, come dice Putin, potrebbero diventare un bersaglio legittimo per i russi.

Non so se diventeranno un bersaglio. Secondo me Putin è un po’ preoccupato: ha intensificato l’offensiva, si rende conto che l’attivismo elefantesco dei volenterosi potrebbe partorire un topolino e allora cerca di andare avanti per conquistare più territorio che può prima che si arrivi al blocco delle operazioni per il cambio di stagione, d’altra parte deve giustificare alla sua popolazione tre anni di guerra e 200mila morti. Non può uscirne senza ottenere nulla, anche se gli europei questo non lo capiscono.

Sì, ma se dovessero arrivare veramente i soldati europei Mosca cosa farebbe?

Soldato ucraino ripara un tank a Bakhmut (Donetsk) nell’aprile 20123 (Ansa)

Non molto, credo, perché sparare sugli inglesi è come sparare sugli americani. Trump è quello che è, ma c’è un tipo di rapporto con la Gran Bretagna tale per cui gli USA non potrebbero permettersi di chiudere un occhio. Putin farebbe veramente una pazzia sparando sui britannici. E poi quanta gente potrebbero mandare gli europei? Non a sufficienza. Per spaventare uno come Putin dovrebbero arrivare almeno 50mila uomini.

Seguendo questo canovaccio, però, si andrebbe alla guerra mondiale: corriamo questo pericolo?

La prospettiva potrebbe diventare questa. Se nel caso in cui i russi dovessero sparare su francesi e inglesi l’Europa non intervenisse, questo significherebbe la sua disintegrazione, ma potrebbero farlo gli americani e allora ci sarebbe un’escalation. È vero che la guerra inizia con armi convenzionali, ma quando è fra due contendenti che hanno l’arma atomica, prima o poi quello che sta soccombendo vi fa ricorso.

Ma se si corrono tutti questi pericoli allora la mossa dei volonterosi che cosa rappresenta?

È un bluff. Si doveva procedere con pesanti sanzioni nei confronti di tutti i Paesi che commerciano con la Russia, bisognava avere il coraggio di fare questo. Invece Trump impone i dazi ai Paesi amici, inimicandosi, per esempio, una grande nazione come l’India, che ha come primo partner economico proprio gli USA e la UE. Americani ed europei dovrebbero cercare di recuperare Modi.

Si parla di inviare truppe europee dopo il cessate il fuoco o la pace, ma se dovessero arrivare prima della fine del conflitto, come chiede Zelensky, andrebbero a combattere o più facilmente sarebbero posizionate nelle retrovie?

Le manderebbero nelle retrovie. D’altra parte il problema è proprio questo: cosa ci vanno a fare? In realtà si possono inviare quando è stata pacificata l’area. Intanto, però, i russi continuano ad avanzare. Lo fanno poco alla volta, ma se avanzi di un chilometro al giorno per un anno alla fine di chilometri ne hai conquistati 365.

Anche in caso di pace, tuttavia, Putin ha sempre detto che non vuole truppe di Paesi NATO in Ucraina. Come può accettare una mossa del genere?

Gliela si fa digerire. Magari minacciando sanzioni durissime. Una volta accettato un piano di pace, d’altra parte, anche se all’Ucraina rimangono due terzi del territorio, è sempre uno Stato sovrano e se chiede aiuto gli si possono mandare dei soldati. Alla fine, comunque, gli europei stanno perdendo tempo, mentre Trump, con la sua politica protezionista, ha perso l’occasione per diventare il vero leader dell’Occidente, come è successo a diversi presidenti americani.

(Paolo Rossetti)

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