Piano Usa per l'Ucraina, le anticipazioni sulle garanzie di sicurezza che comprendono una tutela simile all'articolo 5 della Nato in caso di attacco

Il piano Usa per l’Ucraina, proposto in bozza per porre fine al conflitto e garantire una pace duratura, comprende anche varie clausole di sicurezza, la più importante, elencata in uno dei 28 punti del documento, prevede una tutela simile a quella dell’articolo 5 Nato, con obbligo di intervento da parte degli alleati in caso di attacco della Russia, che sarà visto come una minaccia alla “comunità transatlantica“.



Su questa questione, Trump si è detto disposto a concedere una forte assicurazione per prevenire ulteriori aggressioni ma a condizione che Zelensky accetti gli altri vincoli del patto, tra i quali quelli di non avere la possibilità di aderire alla Nato e la mancata presenza di forze di pace internazionali nel territorio, che di fatto escluderebbe dalle ipotesi le richieste precedentemente avanzate da Kiev, comprese le concessioni sui territori a Mosca. Il programma, anticipato da Axios, ha infatti incluso alcuni benefici per i russi, come il controllo sulla regione del Donbass, in un’area di fatto maggiore rispetto a quella già conquistata, oltre ad anticipare la revoca delle sanzioni e un rientro nel G8.



Presidente UE Ursula Von der Leyen con il leader ucraino Volodymyr Zelensky (ANSA-EPA 2025)

Ucraina, l’Europa lavora ad una controproposta sul piano di pace Usa, domani riunione di emergenza al vertice G20

Mentre Zelensky si prepara a negoziare il piano di pace Usa per l’Ucraina con Trump, l’Europa prepara una controproposta che potrebbe cambiare alcuni punti della bozza presentata in anteprima per aumentare ancora di più le garanzie di sicurezza che al momento sono state giudicate insufficienti, comprese le clausole sui territori che già da Kiev e rappresentanti Ue sono state definite inaccettabili.



Le condizioni alternative, dovrebbero soddisfare requisiti che allo stato attuale non sono stati inclusi a causa della mancata partecipazione alle discussioni, che come hanno accusato alcuni leader, sarebbe stata portata avanti esclusivamente da Russia e Stati Uniti per accontentare le richieste di Putin e fare accordi alle spalle degli alleati europei.