L’UE si starebbe preparando ad uno scenario da economia di guerra, all’interno del quale sarebbero proprio le autorità comunitarie a decidere che cosa le aziende dovranno produrre. La Commissione europea, secondo “Verità e Affari”, presenterà a meta mese la proposta di uno “strumento di emergenza per il mercato interno”. Questo andrebbe ad ampliare i poteri della stessa Europa sugli Stati e sulle aziende private in caso di emergenza.
Il piano dovrà ora passare al vaglio dell’Europarlamento e del Consiglio dei ministri della Ue. Se dovesse essere approvato, Bruxelles potrebbe decidere cosa le aziende dei paesi membri dell’Unione dovranno produrre, per costruire delle riserve strategiche di un determinato bene. Inoltre si riserverebbe il diritto di decidere come distribuirle. La Commissione, inoltre, potrebbe imporre alle stesse aziende determinate produzioni che avrebbero la priorità su altre.
Le fasi del piano dell’UE
Il documento, come spiega “Verità e affari”, sta lavorando il commissario per il mercato interno, il francese Thierry Breton. Al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, questo ha anticipato i punti principali. Il documento parte dall’esperienza della pandemia, quando infatti l’Europa richiese un numero cospicuo di mascherine, medicinali, vaccini e dispositivi medici vari. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, l’UE è convinta della necessità di disporre di strumenti eccezionali per far fronte alla possibile scarsità di beni.
La Commissione dovrebbe prevedere varie fasi. Si passerebbe dalla “normalità” alla “crisi acuta” attraverso tappe intermedie. In tempi normali, l’UE si limiterebbe al monitorare la produzione in merito all’offerta. In tempi di crisi, invece, la situazione sarebbe differente: Bruxelles direbbe ai vari Stati come distribuire tra loro le riserve accumulate. C’è poi la fase di “vigilanza”, nella quale la Commissione potrebbe chiedere alle aziende informazioni sull’organizzazione del lavoro per ordinare la costituzione di riserve strategiche.