Parlando con i microfoni di QN l'ex ministro dell'interno, Marco Minniti, si dice certo che l'Ue dovrebbe dotarsi di una difesa comune

L’ex ministro dell’interno, Marco Minniti, è stato intervistato da QN, il Quotidiano Nazionale, e nell’occasione ha ribadito la necessità di dare vita ad una difesa comune per l’Europa prima che sia troppo tardi. Oggi numero uno della Fondazione MedOr, Minniti – grande conoscitore della geopolitica – si è soffermato prima di tutto sugli attacchi hacker alle istituzioni europee, soprattutto italiane, che si sono moltiplicati da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. “Sono uno strumento importante della guerra asimmetrica” precisa, “operazioni che colpiscono infrastrutture strategiche” e nel contempo che hanno come obiettivo quello di comprendere la risposta dei vari Paesi, oltre che ovviamente “infondere paura e creare ansia nell’opinione pubblica”.



Minniti non punta il dito direttamente contro i russi, nonostante siano molti coloro che pensano che vi sia proprio Mosca dietro questi continui cyberattacchi ma è logico che “il segnale è abbastanza chiaro”, spiega l’ex ministro, riferendosi anche all’invasione dei droni russi in Polonia, così come la violazione dello spazio aereo lettone e le recenti intrusioni nei cieli danesi.



MINNITI E IL RAFFORZARSI DELLA TRIADE

Secondo Minniti tutto potrebbe far pensare che dietro vi sia una “triade storicamente molto forte in materia” di attacchi del cyberspazio, ovvero, Russia, Cina e Corea del Nord, guarda caso tre Paesi che si sono ritrovati sotto lo stesso tetto poche settimane fa in quel di Pechino. Ma perchè si attacca l’Europa? Secondo l’ex titolare del Viminale “L’Europa è colpita non in modo casuale visto che rappresenta una resistenza” da parte dei tre Paesi di cui sopra.

Di fatto l’Ue è una strenua sostenitrice dell’Ucraina, e ciò rappresenta quindi un ostacolo soprattutto per le mire espansionistiche di Mosca. Un’altra tendenza che si sta registrando negli ultimi mesi è un disimpegno degli Stati Uniti nel Vecchio Continente. “Trump ha reagito con freddezza” agli sconfinamenti russi, di conseguenza si può parlare di “scelte di controtendenza” rispetto alla storia che ha legato America ed Europa dopo che è finita la seconda guerra mondiale.



Minniti (Foto: Rete 4)

MINNITI: “L’EUROPA AGISCA RAPIDAMENTE”

L’Europa deve quindi comprendere che deve “agire rapidamente” e ciò significa dotarsi di “una difesa autonoma”, non soltanto intesa come armamenti e militari, ma anche per gestire gli attacchi al cyber spazio: “Deve farlo il più rapidamente possibile”, auspicando anche che vi sia “un’unica politica estera”.

Secondo Minniti l’Ue sta andando in questa direzione, come traspare dalle recenti dichiarazioni di Ursula Von der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione “ma in maniera molto timida”, non dimenticando che alle parole deve conseguire i fatti visto che già nel 2022 – ha ricordato Minniti – “le parole impegnative e dure sono rimaste lettera morta”. Certo è che non è facile raggiungere una politica comune per i 27 Stati membri “bisogna coinvolgere prima di tutti i Paesi fondatori”, come l’Italia, per poi ancorarsi ad ovest con la Spagna e ad est con la Polonia “ma va fatto con urgenza, il tempo delle parole si sta esaurendo”.