Tragedia sfiorata in Turchia: un aereo della Pegasus Airlines è uscito di pista all’aeroporto Sabiha Gokcen di Istanbul e si è letteralmente spezzato in due. Sui social network circolano alcune immagini dell’incidente, anche se fortunatamente non sono stati registrati morti: come spiega la stampa locale, i 177 passeggeri sono salvi ma ci sono dei feriti. NTV ha reso noto che a bordo del mezzo è anche scoppiato un incendio, spento immediatamente dai vigili del fuoco giunti sul posto. Il ministro dei trasporti Cahit Turan ha confermato che non ci sono vittime, mentre è ancora da stabilire il numero dei feriti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Ultime notizie, Turchia: 38 morti per doppia valanga, travolti soccorsi
Una tragedia nella tragedia sta sconvolgendo la Turchia: sono almeno 38 i morti nella doppia valanga piombata giù dalle montagne nell’area orientale del Paese musulmano, nella provincia di Van. In pratica, una prima slavina aveva travolto e ucciso 5 persone nella giornata di ieri e per la quale erano scattati subito i soccorsi rivelatisi fin da subito assai difficili per le condizioni meteorologiche avverse. Erano stati colpiti un veicolo spazzaneve e un minibus: per provare a recuperare due dispersi erano stati inviate più squadre di soccorso che però questa mattina sono rimasti travolti da una seconda ancora più devastante valanga sempre dalla medesima montagna e nel medesimo luogo. Il bilancio parla purtroppo di 38 morti complessivi, 53 feriti e diversi dispersi ancora sotto la neve delle montagne di Bahcesaray, al confine con l’Iran. Nelle ultime ore ben trenta soccorritori sono stati estratti vivi sotto la neve e trasportati in ospedale alcuni anche in gravi condizioni. (agg. di Niccolò Magnani)
Ultime notizie Coronavirus: scoperta cura in Cina?
Interessante notizia resa pubblica poco fa dalla tv cinese Cgtn. In base a quanto comunicato, due team di ricercatori dell’università Zhejiang, avrebbero scoperto due farmaci che sarebbero efficaci contro il coronavirus. I test preliminari avrebbero rilevato che l’Abidol e Darunavir, sarebbero in grado di neutralizzare il virus. A capo dei due team vi sarebbe Li Lanjuan, una noto epidemiologa cinese, che si è messa subito in prima fila per provare a combattere l’epidemia. Secondo la stessa non sarebbe efficace il Kelizhi, un medicinale che di solito viene utilizzato per trattare l’Hiv, e che il governo cinese starebbe appunto utilizzando per curare il virus. Una notizia, quella della scoperta della possibile cura, che ha fatto festeggiare le borse asiatiche, così come quelle del Vecchio Continente. Li Lanjuan ha chiesto alla Commissione nazionale sanitaria di inserire i due farmaci suddetti nel programma di cura. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Ultime notizie coronavirus, Oms: “C’è possibilità di fermarlo”
L’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, è convinta di poter fermare l’epidemia del coronavirus. A spiegarlo senza troppi giri di parole è stato il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolineando come il 99% dei casi siano circoscritti alla sola Cina. “Mentre il 99 percento dei casi si trova in Cina – le sue parole – nel resto del mondo abbiamo solo 176 casi. Ciò non significa che non peggiorerà. Ma di sicuro abbiamo una finestra di opportunità per agire”. In totale i contagiati sono più di 24.000, mentre i morti hanno superato i 400, confermando come il nuovo virus sia decisamente più mortale e pericoloso rispetto alla Sars, che invece si era fermata a poco più di 300 morti. Intanto stanno aumentando i contagi al di fuori dei confini cinesi, con Singapore, Malesia e Thailandia che hanno riferito di nuove infezioni di persone che non erano state in Cina. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Ultime notizie, il Coronavirus non rallenta
Ultime notizie, nave bloccata in Giappone
Ultime notizie, GdF operazione anti riciclaggio
Le Fiamme Gialle, nell’ambito di un’indagine “Fuel Discount”, hanno identificato un’organizzazione criminale colpevole di riciclare in Italia e all’estero danaro illegalmente accumulato. A capo della banda c’era un uomo di 40 anni chiamato “Semidio” che gestiva la società Ilva. I collaboratori stretti di “Semidio” erano due uomini: uno di anni 41 chiamato “Romeo” e l’altro “Stefano”, appartenente al clan camorristico Polverino. Dalle indagini della Guardia di Finanza è emerso una frode che in due anni aveva portato nelle casse dei mafiosi 100 milioni di euro. In mattinata le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 soggetti.