La 43esima edizione Meeting per l’amicizia fra i popoli si terrà nella Fiera di Rimini dal 20 al 25 agosto 2022 e avrà il titolo “Una passione per l’uomo”: è una frase di Don Luigi Giussani – il Servo di Dio fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione – che sarà il perno centrale del prossimo Meeting di Rimini. Se la 42esima edizione che si è chiuso oggi ha «incoraggiato un’assunzione di responsabilità personale di fronte alle sfide del nostro tempo», guidati dal titolo «Il coraggio di dire “io”», ecco che l’edizione numero 43 tornerà ad approfondire il senso religioso a partire dalla riflessione di Don Giussani fatta proprio al Meeting del 1985.
«Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo. Allora si capisce che se Cristo parlava del Padre, se parlava del bambino, se tendeva con particolare cura lo sguardo all’ammalato, al povero, era perché povero, bambino o ammalato erano, fra tutti, i meno difesi, coloro che meno avrebbero, potuto imporre se stessi; proprio per questo ne sottolineava la presenza,, perché il loro valore era indipendente dalla loro capacità di potere o di servire al potere», spiegava in maniera illuminante il sacerdote nato a Desio, davanti alla platea di Rimini ormai 36 anni fa.
MEETING DI RIMINI, UNA RIPARTENZA “SOSTENIBILE”
«La 42° edizione del Meeting di Rimini ha aperto l’orizzonte di una ripartenza possibile e sostenibile, incoraggiando un’assunzione di responsabilità personale di fronte alle sfide del nostro tempo. Il titolo “Il coraggio di dire «io»” ha sollecitato la riflessione sull’iniziativa del singolo come origine di una socialità più solidale e l’urgenza delle domande esistenziali come fonte di relazioni più vere e di dialoghi più aperti ad un arricchimento reciproco», spiegano gli organizzatori del Meeting di Rimini chiudendo l’ultima giornata dell’edizione 2021. Con gratitudine è stato accolto l’invito del Santo Padre al dialogo e alla testimonianza e nei dibattiti è stato ripreso il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al legame fra libertà e responsabilità per il bene comune pronunciato durante l’evento inaugurale. Purtroppo la tragedia dell’Afghanistan ha “costretto” una discussione approfondita in tanti incontri, con l’occasione però di evidenziare come la libertà e la democrazia siano tutt’altro che “scontate” e che la loro difesa «dipende da un lato dall’educazione e dal coraggio civile di un popolo e dall’altro da un contesto geopolitico capace di contenere le minacce più violente rispettando le identità culturali e religiose».
Come già nel Meeting del 2020 – che si è svolto come “edizione speciale” prevalentemente in streaming – anche quest’anno più di 70 incontri sono stati trasmessi in forma digitale e televisiva con traduzione diretta in inglese e spagnolo. In più di 20 Paesi si sono realizzati incontri collegati al Meeting di Rimini. Tantissimi i protagonisti del mondo della cultura, dei media e della tv intervenuti quest’anno: Edith Bruck, Elisa Fuksas, Susanna Tamaro, Eraldo Affinati, Carmen Pellegrino, Gian Mario Villalta, Andrea Benanti, Pupi Avati, Fabio Volo, Luca Doninelli, Alessandro Baricco, Sergio Givone, Jean-Paul Fitoussi e tanti altri, hanno portato al Meeting le loro testimonianze attraverso videointerviste o interventi diretti. Cooperazione internazionale ma anche il futuro della democrazia, tra i temi dirimenti dell’edizione 2021: particolare e praticamente un unicum nella storia recente della politica l’incontro con tutti i principali leader in Parlamento, Giuseppe Conte, Enrico Letta, Maurizio Lupi, Giorgia Meloni, Ettore Rosato, Matteo Salvini, Antonio Tajani. Infine i 1.700 volontari più i 250 del pre-Meeting «hanno dato testimonianza del titolo del Meeting costruendo e mettendo in opera questo evento con una professionalità che è prima di tutto espressione di gratuità, di attenzione e di cura», conclude il Meeting salutando alla prossima edizione incentrata sulla irriducibile “passione per l’uomo”.