Accordo tra medici di famiglia, Governo e Regioni per la partecipazione dei medici di base alla campagna vaccinale anti Covid. Il protocollo d’intesa è stato firmato da tutti i sindacati. Quindi, almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia potranno somministrare i vaccini Covid nei propri studi a partire da subito, a patto però di avere a disposizione le dosi e sulla base degli accordi regionali da definire o già presenti. Ma i medici di base sono circa 43mila, quindi il coinvolgimento potrebbe essere maggiore rispetto alle stime, come auspicato anche da Filippo Anelli in una nostra intervista. D’altra parte, si aspettano garanzia delle dosi, protezioni e la certezza di spazi consoni per le somministrazioni, se lo studio non è adeguato.
Molto dipende anche dalle caratteristiche dei vaccini Covid disponibili, ma per Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), con AstraZeneca ora e Johnson&Johnson poi, la vaccinazione in studio è fattibile, visto che questi sieri non richiedono la catena del freddo. Pfizer nel frattempo sta lavorando ad una versione per la cui conservazione non saranno richieste temperature molto basse, quindi potrebbe aggiungersi anche questo.
MEDICI DI BASE: DEFINIRE MODALITÀ E PLATEA
Ora che c’è la disponibilità anche dei medici di famiglia, bisogna essere certi di avere i vaccini, anche per i richiami. Le Asl devono poi individuare spazi consoni per le vaccinazioni, se lo studio medico non è adeguato, ma il protocollo parla anche di vaccinazioni a domicilio in casi specifici da chiarire poi con accordi regionali. Chiaramente le modalità per il coinvolgimento dei medici di base vanno poi declinate a livello regionale. È chiaramente importante individuare la platea dei soggetti da sottoporre alla vaccinazione da parte dei medici di medicina generale, nonché le modalità logistiche e organizzative per la conservazione e somministrazione del vaccino. Silvestro Scotti ha rivelato che il Governo si è impegnato ad adottare uno o più provvedimenti d’urgenza per stanziare le risorse necessarie per coprire gli oneri legati all’esecuzione della vaccinazione, «quantificati sulla base del trattamento economico riconosciuto dal vigente accordo collettivo nazionale». Per quanto riguarda le tariffe, saranno definite a livello regionale.
SPERANZA “VALORE AGGIUNTO PER CAMPAGNA VACCINALE”
I medici di famiglia sono pronti a vaccinare, peraltro la maggior parte di loro è stata vaccinata, come previsto nella fase uno. Al momento, circa l’85% ha ricevuto anche la seconda dose dei vaccini Covid. La notizia dell’accordo è stata commentata con entusiasmo dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Grazie a tutti i medici di medicina generale del nostro Paese che hanno unitariamente sottoscritto l’intesa con governo e regioni per somministrare il vaccino covid». Per Speranza si tratta di una svolta importante: «La loro capillarità e il loro rapporto di fiducia con le persone sono un valore aggiunto importante che ci consentirà, quando aumenteranno le dosi a disposizione, di rendere più forte la nostra campagna di vaccinazione».